Di Lea Dostonne

A poco a poco ci separiamo da tutto. Non possiamo ancora vederlo, tuttavia questa divisione del flusso della vita in noi ci obbliga a dover rimediare, perché senza di ciò la nostra energia vitale si inaridirà gradualmente e ci costringerà a vivere una vita con sempre meno risorse.

Non comprendiamo la gestione dei flussi energetici che avvengono dentro di noi. Siamo totalmente all’oscuro di tutti questi processi energetici e quindi vitali che operano attraverso di noi. Eppure, senza queste correnti di luce, non potremmo sperimentare qui sulla terra attraverso tutto il riflesso della nostra coscienza.

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Tutto nasce da lì, da questa luce che siamo e che viene trasportata quaggiù, attraverso questi flussi energetici e tutta la sua corrente informativa. Senza questo collegamento non siamo altro che memoria, e quindi un pallido riflesso di una coscienza che è andata perduta.

Quando il mondo esterno cerca in tutti i modi di isolarti da te stesso, sta a te capire prima come proteggerti e poi imparare a rimediare. Il sistema è già riuscito a ridurre in te tutto questo afflusso di vita. Non lo sappiamo più e per una buona ragione, ma tutto è energia. Senza energia non c’è più vita!

La nostra energia è il Santo Graal di tutto questo inferno sulla Terra che viene costantemente recuperato dal sistema. È grazie alla nostra energia rinchiusa, fagocitata e quindi alla forza completamente inattiva, che ogni confinamento è possibile in questa realtà invertita.

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Naturalmente l’energia è lì per irradiarsi ovunque per alimentare la vita in tutte le realtà, ma nel nostro mondo va benissimo che venga recuperata industrialmente per generare tutta questa distopia che viviamo costantemente. Senza tutta la nostra energia, non siamo più in grado di riconnetterci con la nostra fonte che è, in definitiva, la nostra risorsa infinita. Quindi, stabilire la connessione diventa vitale, perché senza di essa, quel poco che rimane di questa energia vitale sarà costantemente incanalato nelle correnti occulte di tutto questo teatro infernale.

Tutto il gioco del sistema è creare delle falle nel nostro bozzolo di luce per poter vampirizzare, in ogni momento, tutta la nostra energia. Poiché non siamo mai consapevoli di ciò che sta realmente accadendo a livello energetico, nella maggior parte dei casi tre quarti della nostra energia viene costantemente reindirizzata verso l’esterno e ci impedisce di essere all’altezza di tutta questa potenza energetica.

Questi difetti compaiono dopo i traumi che abbiamo subito da adolescenti, attraverso molteplici paure. Lì, in questo periodo molto particolare e cruciale per il sistema, abbiamo iniziato ad acclimatarci a un campo completamente nuovo. Questo canto mentale si è lentamente infiltrato nel nostro campo percettivo attraverso la comparsa di sempre più pensieri. Tutti questi pensieri, nella nostra testa, ci hanno permesso di ancorarci a poco a poco nella matrice percettiva di questo mondo degradato.

Questi pensieri alla fine provengono da noi? Non potrebbe esserci una certa corrispondenza con l’apparizione delle nostre prime paure, con l’apparizione di tutte queste crepe e quindi di questi pensieri che le hanno seguite? Lo lascio qui in modo che tutti possano capirne il significato!

Ma quello che posso aggiungere è: se in noi non ci fossero più crepe, ci sarebbero ancora pensieri diversi da quelli del sé? Cosa c’entra questo con pensieri, credenze e paure? Se non c’è più la paura, non ci sono più le credenze che le generano e quindi non ci sono più i pensieri che le alimentano?

Questo è un cerchio, un anello in cui nuotiamo costantemente fin dalla nostra adolescenza. Questo barattolo mentale ci circoscrive in un oceano del tutto effimero. Finché lavoreremo in questo mare opaco e diffrangente, saremo i giocattoli di infinite riflessioni che ci spingeranno a vivere una vita sempre più illusoria e futile. Questo è l’acquario dei saggi e lì, in questo mondo di furia, solo gli sciocchi potranno vedere nuovi miraggi, ma di coloro che non sono più in mare, ma solo su una terra di apprendimento, al di sopra del consueto orizzonte degli eventi .

Per alcuni passiamo alla scuola della vita, questa scuola è lì per aiutarci a ristabilire questa famosa connessione per ripristinare la comunicazione con la nostra stessa fonte. È molto importante avere un’idea di ciò che sta accadendo dentro di noi in questo momento, perché senza di essa, quella poca energia che ci resta ci verrà tolta e non avremo più il fluido vitale per continuare.

C’è un equilibrio in ogni cosa, in ogni essere e quindi in tutta la coscienza. Questo equilibrio dentro di noi è stato destabilizzato fin dall’adolescenza e per alcuni fin dall’infanzia. Questo squilibrio è l’essenza di questo inferno sulla Terra, perché senza di esso non potrebbe rimanere al suo posto. Più siamo sbilanciati, più energia perdiamo e più serviamo il sistema pur essendo completamente manovrati e manipolati.

Questa è la base di questa realtà invertita e comprenderla è solo l’inizio per poter poi riequilibrare noi stessi, per poi recuperare la nostra energia e solo allora poterci riconnettere con la nostra stessa fonte. È il percorso e la via per tornare a chi siamo veramente. Senza questo viaggio consapevole, rimarremo in balia di tutto ciò che è al di là di noi, senza mai riuscire a comprendere cosa possiamo mettere in atto per poterci finalmente liberare da esso.

Fonte: oeuvre-spirale.com

Letto su : https://pressegalactique.com/2024/02/20/retablir-lharmonisation-energetique/

Traduzione a cura di Cammina nel Sole

 

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