E’ cosa nota che esistano tanti tanti pregiudizi sul famigerato Saturno, io provo un misto di fascinazione, reverenza e ammirazione per questo simbolo così complesso, definito dall’astrologia classica come il Grande Malefico in confronto al Grande Benefico – Giove – suo contraltare. Risulta comprensibile non sentirlo così simpatico, le parole come privazione, sacrificio, merito, sforzo, fatica, non sono amate ed anche se nella favola della Cicala e la Formica, hanno cercato di farci tifare per la saggia formica punendo la cicala canterina, in profondità, ognuno di noi continua a pensare che cantare per una sola estate, non sia poi così male, invece di fare una vita da formica. Inoltre, com’è possibile parlare con scioltezza e simpatizzare con ciò che noi esseri umani identifichiamo solitamente come Ombra?
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La Luce presenta un’attrattiva di gran lunga più succulenta, associata alle immagini di buono, giusto e bello e l’ombra proprio perché così definita, ha una connotazione malefica, oscura, minacciosa e alla lunga anche “cattiva”. L’archetipo di Saturno, giace, soprattutto per noi stessi a lungo nascosto e compatto come un nucleo di energia super concentratain cui sono racchiuse tutte le nostre paure più remote e richiede un grande lavoro di scavo, proprio per andare a mettere in luce ciò che non si vede. Protetto e ben celato, si annida questo nucleo come fosse all’interno di una noce, non si vede, il guscio duro lo protegge, fino a farci confondere con esso e farci dimenticare il suo contenuto morbido e vulnerabile insito all’interno.
Premettendo inoltre, che i transiti dei cicli di Saturno, sono i più temuti e non sono per niente facili, sento il dovere di fare alcune riflessioni che mi giungono in questi ultimi giorni. La mia domanda è: è possibile identificare le possibilità evolutive di un Tema Natale grazie a Saturno? Quanto Saturno può bloccare e inibire e invece quanto essere il Grande Maestro per portarci a fare un salto considerevole di consapevolezza?
Proviamo a immaginare per un attimo se il simbolo evolutivo rappresentato da Saturno non ci fosse, e quindi non esistessero esperienze con l’autorità, le regole, il controllo, la struttura. A livello collettivo, magari saremmo tutti felici nel paese dei Balocchi di Pinocchio, ma forse non saremmo nemmeno in grado di allacciarci una scarpa perché non avremo nessuna spinta a cercare di sviluppare le nostre capacità, la nostra autonomia e un qualche livello di maturità e indipendenza. A livello individuale, com’è dunque un Tema Natale e una persona che non è in contatto con questo archetipo, un individuo con “scarso Saturno”?
Ricordando che già per ognuno di noi, scoprire il contenuto della noce, riuscendo a spaccare il guscio, senza compromettere il nucleo, è cosa già difficile, non è dunque sempre facile anche guardando un Tema, senza parlare con la persona, capire a che punto è della sua esistenza e dove il suo Io cosciente si colloca nel grande disegno. Comprendere se una persona ha rigettato più di un’altra Saturno nell’ombra, non è così chiaro da un Tema Natale, se non si parla direttamente con le persona e la sua esperienza di vita. Lo si potrà comunque provare a identificare inizialmente con una presenza di segni (soprattutto fino ai pianeti personali), che non siano colorati da Saturno (quindi Capricorno, Bilancia Vergine e Acquario), inoltre se Saturno riceve pochi aspetti o è isolato, si trova in Casa VII o XII, se vincono come numero e in aspetto ai Luminari, gli aspetti di Giovee altri segni più gaudenti, presenza maggiore in segni Cardinali e Mobili, elementi dominanti Aria e Fuoco, ma anche qui si dovrebbe studiare caso per caso.
Ho notato, che si tende a sottovalutare la scarsa integrazione di Saturno, viene demonizzata di più la personalità con grande identificazione con esso. Come se ci fosse la convinzione che il Saturno “nascosto”, sia meno problematica, del Saturno manifesto. Forse ai fini della simpatia, e della personalità apparente, il secondo caso, che possiamo chiamare la Cicala, di primo acchito risulta più simpatico, anche se come nella favola, le conseguenze si vedono a lungo termine, quando “giunge l’inverno”. Saturno il Grande Vecchio, se accettato e compreso nel suo processo lento di maturazione, è nella seconda parte della vita, nell’Età dell’Oro (mito di Kronos – Saturno), che regala i frutti alle formichine, maturati con gli sforzi, le prove e i sacrifici nel corso della vita.
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L’estremo opposto alla personalità Cicala, è la personalità fin troppo Saturniana che non è riuscita ancora a trasformare l’archetipo in maniera sana e più morbida; pecca di rigidità con se stessa e il mondo esterno, vittima di un Super Io imperante e la rimozione di ogni fragilità e debolezza emotiva – spesso direttiva e giudicante, con una durezza compensatoria, il guscio duro volto a proteggere un’Io vulnerabile che ha dovuto difendersi e corazzarsi alla vita fin da una giovane età. Vive con uno spesso strato di pelle, come per le foche, che le permette di sentire meno gli stimoli che giungono dall’esterno e schermarsi dal dolore. Le emozioni possono rimanere al di fuori della coscienza e non rappresentano più un pericolo, (anche se inconsciamente terribilmente temute) e da qui la durezza di carattere. Da qui il passaggio a non essere in contatto con il proprio nucleo emozionale e di conseguenza anche con quello altrui, è veramente breve, ed è per questo, che la difesa attuata dall’Io da bambini, diventa gabbia e se non spezzata, può produrre quello che viene ritenuto come “Il Male”. La persona ha congelato i propri sentimenti ed è divenuta insensibile, l’insensibilità produce indifferenza nel causare altro male, e così via.
“Il collegamento fra il male ed insensibilità diventa più chiaro se esaminiamo i meccanismi di difesa che operano nella psiche umana. Quando un bambino si sente rifiutato, ferito, quando i suoi bisogni non vengono soddisfatti, in genere si difende cercando di non sentire le sue emozioni, di ridurre la sua sensibilità. Questa forma di protezione si rivela spesso utile ed efficace. Inoltre, quando l’ambiente in cui vive è confuso ed invia messaggi contraddittori, anche il bambino si sente confuso e reagisce con emozioni contraddittorie. Egli non può tollerare una situazione del genere ed anche in questo caso reagisce cercando di non sentire, in quanto questo è per lui l’unico modo per difendersi dagli impulsi e dalle emozioni contraddittorie che non riesce a comprendere.
Questa difesa è realistica e raggiunge il suo scopo nel caso del bambino, ma diventa irrazionale e distruttiva, quando viene mantenuta anche molto dopo che le circostanze dolorose sono terminate. Quando l’individuo rimane insensibile anche in età adulta, quando ormai non è più un bambino impotente, crea le basi per la nascita del male.
Essere insensibili verso il proprio dolore significa necessariamente esserlo anche nei confronti di quello degli altri.” (Eva Pierrakos).
Saturno nella sua parte ombra è più facilmente riconoscibile anche con tratti di freddezza, controllo, distacco, poca leggerezza, comando, disciplina, regole ferree, poco spazio alle emozioni, carico di responsabilità, insensibilità, ma queste, come dicevo sono le caratteristiche che i Saturniani, hanno dovuto assumere come struttura difensiva, in genere per la prima parte della vita. Adultità precoce, senso del dovere spiccato, paura di perdere il controllo, andranno a sciogliersi e a dare i loro frutti, nella seconda parte dell’esistenza, se la persona avrà preso coscienza di quali muri rigidi ha dovuto ergere per poter crescere e s’impegnerà a provare a modificarli.
I Temi di questo tipo sono costellati da un Saturno importante, può fare molti aspetti con i pianeti personali, i due luminari soprattutto, Sole e Luna – o essere posto ai quatto angoli del Tema, specialmente Casa I e Casa X. Dominanti nel Tema segni come Capricorno, Vergine, Acquario, un Giove scarsamente aspettato o in posizione cadente, presenza di segni fissi, uniti a prevalenza di segni in elementi Terra e Acqua. Personalità più introverse, con difficile contatto con la vitalità istintiva (Fuoco) o la leggerezza (Aria).
Avete mai pensato invece a cosa porta il non essere del tutto in contatto con Il Grande Vecchio -Saturno? Le origini e la cause biografiche possono essere le medesime: mancato supporto di una o entrambe le figure genitoriali, un’interiorizzazione distorta della prima autorità che abbiamo conosciuto, (figura del padre), mancato riconoscimento del nostro merito, assenza di giusti riferimenti e regole sane a cui potersi riferire, ma le conseguenze da adulti possono essere molteplici.
Possiamo avere tra i vari casi ed eccezioni, due grandi filoni opposti ma complementari: L’Indipendente pseudo autonomo Saturniano e il Co – dipendente, con Saturno in ombra, o rimosso. Per il primo caso, la cattiva interiorizzazione di Saturno, ha sviluppato per eccesso un Super Io organizzativo e direttivo che ha organizzato la personalità che in questo modo si è potuta dare una certa sicurezza e autonomia presunta (mancando dall’esterno). Dall’altro, il caso che ha sviluppato la funzione opposta: Saturno è stato rigettato nell’ombra e la personalità risulta completamente in balia dei “Saturno” che incontra all’esterno di sé; autorità, struttura lavorative, insegnanti, capi, partner. Questi casi sono quelli, che generalizzando ovviamente, brillano meravigliosi nel loro lato Peter Pan – Puer sviluppato in maniera prodigiosa: fantasiosi, pieni di idee, progetti, utopie, sogni, non costruiscono mai del tutto, lasciano porte aperte, spiragli possibilità e appena qualcosa rischia di dargli una forma definitita (Saturno), sono già in volo verso nuovi lidi.
Per i Saturniani – Senex è facile incantarsi ed essere affascinati da individui che non mettono come primo cosa il senso del dovere, ma sanno portarti verso i lati della vita che si occupano del godimento e del piacere. Per gli adulti dovuti crescere in fretta, è un richiamo allettante come carta moschicida e in una relazione che ha come base questa polarità, in un primo momento tutto sembra meraviglioso; la zavorra di colpa e responsabilità che pervade la personalità con il carico di Saturno, può felicemente contattare il lato infantile rimosso tramite il partner – A sua volta, il fanciullo divino Peter Pan, può ritrovare l’adulto che non ha ancora sviluppato dentro di sè ed averne meno paura.
Spesso gli adulti precoci del primo caso, che non hanno mai saputo giocare né hanno potuto, respirano quella leggiadria di cui sono stati privati, mentre i giovani Peter Pan, che non hanno un rapporto costruttivo con il lato adulto della vita, con il tempo, e la realtà, se non in forma inconscia, sono profondamente rassicurati dalla praticità del loro partner, possono così appoggiarsi alle loro regole (per poi criticarle come adolescenti ribelli in un secondo tempo), adattarsi al loro ritmo, e alla struttura, stabile, contenitiva e rassicurante che gli viene offerta.
Nei rapporti di coppia di questo tipo, la dinamica risulta molto evidente e chiara con l’andare del tempo, i ruoli che andranno a riformarsi saranno quelli di genitore e figlio e ognuno dei due sentirà una forte pressione che riattiverà ferite antiche e il vissuto non risolto che è reso manifesto nella relazione che si è, non casualmente attirato. La personalità Saturno, accuserà di nuovo lo stesso carico di quando era piccola, e vivrà nel partner la stessa irresponsabilità e non sostegno della figura genitoriale, di cui a suo tempo, si era fatta carico, diventando responsabile prima del tempo. Il Partner Puer – fanciullo – figlio, si sentirà invece additato di essere ancora quel bambino incapace, irresponsabile e sotto accusa, delusivo e inconcludente, ruolo in cui era stato “schiacciato”, e rivivrà la ferita antica del genitore giudicante di allora, (Saturno esterno o rimosso), contro cui opporre tutta la sua ostinata ribellione infantile, intrisa di sentimenti di inadeguatezza, rabbia e sensi di colpa. In queste relazioni, in cui in genere c’è una grande co-dipendenza, ognuno si sente limitato, ferito e strattonato dall’altro, ma in verità c’è la grande occasione offerta dagli incontri: il riconoscimento tramite l’altro della nostra parte ombra da trasformare.
Le relazioni di questo tipo in verità ci mostrano che noi siamo un intero: la parte ombra di ognuno di noi rappresentata dall’altro, è in noi. I Saturniani, hanno in sé un bambino spensierato, irresponsabile e folle, che aspetta di uscire allo scoperto, e i Peter Pan, hanno al loro interno un lato rigido, normativo, e diffidente che non riconoscono. Solo permettendo a questi lati in ombra, rimasti però al loro stadio di sviluppo primario, dunque infantile, di uscire e svilupparsi in modo sano, possiamo non essere in nessuno dei due opposti estremi sopra descritti.
Saturno – capro – ombra, si incarica di interpretare questo ruolo. Con il suo guscio di noce ha dovuto preservare qualcosa che altrimenti si sarebbe deteriorato, ha congelato un aspetto psichico, per farci crescere sani. Un dolore perpetuato per un bambino non può essere sopportabile, Saturno censurandolo e facendoci rimuovere quel bisogno primario, ci ha fatto giungere dove siamo ora.
La prima coppia alchimia di opposti, regna all’interno di noi, più saremo in grado di accogliere e mutare i nostri rimossi e accogliere la nostra ombra, e meno attireremo dal di fuori relazionali disfunzionali.
La cosa forse più difficile da identificare, in una personalità che non ha integrato Saturno e lo rifiuta continuando a vederlo “fuori di lui”, è provare a scovarlo anche quando non è in relazione, ma quando è solo nelle piccole cose, nei minuscoli sabotaggi che mette in moto contro se stesso. Mentre nel caso della persona Saturniana, è più semplice forse per lei stessa e per chi la vede da fuori, accorgersi della sua rigidità, del carico di responsabilità e di pretese che butta su stessa. Basta un secondo a volte, per poter aprire la diga di emozioni dovute trattenere e la voglia per queste persone di mollare gli ormeggi (è la paura più grande ma il loro più recondito desiderio), riprendere la spensieratezza, il caos tanto temuto e il lato ludico della vita. Non è facile cambiare tutto d’un colpo, ma è possibile perché la grande opportunità offerta dalle crisi e dal riconoscimento di un ruolo dovuto interpretare, è il primo passo verso la consapevolezza e il raggiungimento di una grande libertà interiore. In genere liberarsi di Saturno e del guscio della noce, fa paura, ma è anche ritrovare quell’affettività e quel calore negati, darsi la possibilità di non dover più indossare un armatura e permettere agli altri di avvicinarsi.
Le personalità con Saturno rimosso, in genere sono, almeno in superficie, più serene, in contatto come Pinocchio, con il paese dei Balocchi e le mille e divertenti occasioni del mondo, per questo non una grossa attrattiva, andare verso il temuto Saturno, ed è più difficile riconoscere di aver un modello di comportamento infantile e una grossa insicurezza interiore. Il prendere coscienza della propria difficoltà a creare qualcosa di permanente e solido nella nostra vita, assumersi la responsabilità con costanza e maturità delle nostre azioni, accorgersi che gli ostacoli e i “cattivi maestri” che vediamo fuori, sono molte volte l’alibi per non affrontare le nostre insicurezze ed è uno dei modi con cui Saturno – ombra, opera, giocandoci dei bei trabocchetti.
Ho visto spesso persone con Saturno in aspetto disarmonico a Sole o Marte, autosabotare ogni tentativo di realizzazione di se stesso con una costanza impressionante. Ovviamente le cause erano sempre esterne e concrete davanti agli occhi: il corso di formazione intrapreso non era poi così interessante, il lavoro trovato era ingiusto e non si veniva considerati per il proprio merito, il capo era uno terribile e gli altri sono stati più fortunati di noi e hanno avuto l’occasione giusta. Ci vuole in genere molto tempo, prima di accorgersi di una certa responsabilità in mezzo a questi sfortunati avvenimenti. Ho notato molte volte come il non riuscire mai a fidarsi di figure di riferimento come possono essere professori, maestri, terapeuti, mentori e quant’altro, possa essere il lato opposto dei creduloni, ma altrettanto distruttivo. Non riuscire a provare a ricreare una figura interiore di autorità positiva, non permette nemmeno di trovare fuori quell’aiuto che può risanare la falsa concezione di sé. Infatti al di sotto della facciata Puer, dell’anima fantasiosa, allegra e giocosa, si nasconde, una vera e propria difficoltà a crescere e mettere insieme i due opposti interni – libertà, fantasia, curiosità a costanza, costruzione, realtà. Avendo vissuto nell’infanzia una figura che ha imposto con troppa veemenza un’autorità negativa, all’interno di sé, si continua a trattarsi come il genitore castratore. Da qui l’autosabotaggio, il ritrovarsi a non essere costanti nelle proprie imprese, a non avere sufficiente fiducia nel portarle avanti, ma come sottile difesa, non essere consapevoli della fragilità o insicurezza, ma concentrandosi spesso su un presunto nemico che si interpone tra noi, e il nostro successo.
Saturno è la nostra prova più grande, ma è anche il trampolino e la casetta di pietre costruita da Jimmi nella favola dei Tre Porcellini, l’unica che non è caduta durante il temporale, è costata più ore di lavoro, ma ha salvato i porcellini giocherelloni. Saturno è la prova dell’Eroe che vediamo nei miti e nelle favole, la valle più nera dove perdiamo ogni speranza. Differente dalle prove iniziatiche offertoci da Plutone, che hanno sempre a che fare con un passaggio nell’ombra ma in una modalità più trasformativa e catartica. Saturno è un maestro di responsabilità e non gioca di sorpresa, ma ci mostra esattamente il punto in cui siamo così come siamo. Saturno ci mostra in tutta la sua semplicità dove siamo rimasti bambini, dove non siamo cresciuti e le zone in cui abbiamo ancora delle dipendenze.
La nostra modalità di relazione o non relazione, definirà a che punto siamo con la nostra autonomia affettiva, la nostra realizzazione lavorativa definirà in che rapporto siamo con le regole della società di cui facciamo parte e quale contributo offriamo, i nostri guadagni ci mostreranno dove noi stiamo ancora chiedendo o offrendo al mondo come energia.
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Ho iniziato a scrivere queste parole perché in verità volevo scrivere un fatto che mi era successo in questi giorni, e poi sono giunta a Saturno e non ho detto l’aneddoto. Io faccio parte delle personalità cosiddette più Saturniane, ho dovuto mettere vari scudi e rigidità alla mia vita fin dall’infanzia, causa responsabilità precoci e una grande pretesa prestazione su me stessa anche da adulta. Per lungo tempo ho attirato Peter Pan di ogni genere, lavori che non erano mai quello che volevo fare da grande, rimosso una grande fragilità, ma in tutti questi anni, i maestri Saturnini a cui invece mi sono affidata, mi hanno permesso di ritrovarmi, mi hanno letteralmente salvato e lentamente e passettino per passettino, ho abbattuto vari pezzi di muraglia per arrivare a dove sono adesso.
La cosa divertente, ( e solo ora posso riderci, un tempo non sarei riuscita), è di come certi schemi antichi possano ancora risuonare, in intensità minore, ma presenti e l’insegnamento di Saturno è sempre lì, è il viaggio di una vita intera in fondo. Bè insomma, succede che poco tempo fa sono andata a fare un ciclo di trattamenti di massaggi terapeutici, da una persona che si occupa non solo di schiena, ma anche dell’aspetto psicologico che sta a monte. La schiena è un grande simbolo Saturnino e dei pesi caricati sulle spalle. Bè ecco, ancora una volta, in un momento in cui avrei dovuto essere io la “paziente” e cioè colei che riceve, si abbandona e si fida in uno stato di totale passività pronta ad essere nutrita e a lasciar andare i pesi… caso vuole (ma il caso non esiste), mi sono trovata ad essere io ancora una volta la persona che ascolta e contiene. Ero lì, nuda e spogliata come un pollo .. ed ecco che dalle mani passava il massaggio, ma nel frattempo io avvertivo tutta l’agitazione e le parole della persona che mi faceva il trattamento che si stava sfogando su un fatto appena accaduto. Ero ancora Saturno! .. Ero ancora una volta la persona che dev’essere il sostegno e non può essere sostenuta. Ancora in ascolto. Ancora a mettermi in secondo piano placando l’ansia di qualcun altro. In un primo momento ho risentito una grande rabbia.. poi dentro di me un sorriso; mi venne in mente quel che un giorno mi disse la mia prima astrologa che conobbi intorno ai 23 anni, quando ero completamente persa in un mare enorme e una scialuppa che andava a fondo mi disse “Mia cara Anna, se tu hai questo carico è perché puoi portarlo, tu sei già autonoma, non devi cercare di trovare altri appoggi che non siano in te, tu non hai bisogno di essere guidata, hai già le tue risposte. Accogliti tu stessa, accetta questo ruolo con felicità e fanne qualcosa di grande prendendo insegnamento da chi non è stato in grado di essere sostegno per te per evitare di rifarlo”.
Non credo che farò ancora massaggi da questa persona, mi sono data un’altra possibilità ma è successo nuovamente e mi sono trovata ancora ad ascoltare. Non mi sono arrabbiata, nemmeno l’ho vissuto come un oltraggio spaventoso, siamo umani, e forse la sua umanità ha potuto esprimersi in questo modo, la mia cura verso me stessa e la consapevolezza di non voler più ricevere sale sulla mia vecchia ferita mi permetterà di muovermi in altre direzioni. Starò attenta a non fare la stessa cosa alle persone che chiederanno il mio aiuto.
Una parte di me ha cercato ancora quelle mani che nell’infanzia non mi hanno protetto, accarezzato, amato come volevo, ma il messaggio Saturnino è ancora una volta chiaro, quelle mani antiche … non torneranno più nel modo in cui io le vorrei, proprio per il fatto che la richiesta arriva dalla mia bambina dell’infanzia. Avevano senso allora, ora, non per rassegnazione e nemmeno per dolore, ci si può inchinare a Saturno con immensa gratitudine, al suo insegnamento, abbracciando il senso delle capacità che ci ha insegnato e nella meravigliosa opportunità di cui ci fa dono. Nel mio caso e non solo mio, essere il sostegno per me stessa e per chi chiederà il mio aiuto, sorridendo alla bambina bisognosa ma lasciandola andare nel passato, provando a darle vicinanza, con leggerezza, sorrisi e bellezza.
Approfittiamo degli ultimi mesi di percorrenza di Saturno nel Sagittario, che permarrà moto retrogrado fino al 25 agosto, per poi riprendere il suo moto diretto ed uscire dal segno fino a dicembre 2017 per entrare nel suo domicilio primario: il Capricorno. E’ quindi giunto il momento per trovare il proprio Maestro Interiore, far pace con tutti i cattivi padri, maestri, guri, interiori, del passato e del presente. Nutriamo la fiducia di poter essere in cammino alla ricerca del nostro credo interno, onoriamo i nemici che incontriamo sulla strada, i cattivi maestri che possano insegnarci come noi non vogliamo essere, e quindi sono fondamentali nel nostro cammino. Io sto capendo questo, ogni persona incontrata è stata per me un messaggio importante per poter imparare qualcosa di me stessa lungo il cammino.. ma questo già so, maestri saggi anche voi di voi stessi, che lo sapete già.
Buon viaggio Saturnino a tutti,
Anna Elisa Albanese
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Fonte : http://www.sentieroastrologico.it/saturno-la-prova-delleroe/
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