Questa scoperta è importantissima e fondamentale perchè si collega ad alcuni miei studi ed avalla alcune mie teorie sugli effetti dell’attività solare in relazione al nostro personale campo magnetico …Se siamo dei magnetoricettori come sostenuto da questa scoperta anche una minima tempesta solare o un minimo scossone del campo magnetico terrestre generato da vento solare o altro può essere da noi percepito e quindi possiamo risentirne sia a livello fisico che psichico…Ringrazio Silvia Rubino Zizzo per aver tradotto l’articolo e ringrazio tutti coloro che ieri si sono offerti dopo di lei per tradurlo…mi avete commosso tutti …L’articolo è puramente scientifico ma vale una lettura…Cammina nel Sole
Scienziato sostiene di aver scoperto un ‘sesto senso’ magnetico negli esseri umani
Siamo in grado di percepire più di che vediamo.
FIONA MACDONALD 27 Giugno 2016
Un ricercatore negli Stati Uniti pensa che potrebbe aver finalmente trovato la prova del sesto senso dell’umanità – la capacità di rilevare, in qualche modo inconscio, il campo magnetico terrestre. La capacità di percepire il campo magnetico terrestre è stata confermata negli uccelli, negli insetti, e in alcuni mammiferi, che usano per migrare e orientarsi nel mondo che li circonda, e ora il geofisico Joe Kirschvink del California Institute of Technology dice di averlo identificato negli esseri umani per la prima volta. Ma soprattutto, Kirschvink sostiene che i suoi risultati possono essere ripetuti e verificati – qualcosa che i precedenti esperimenti suggerivano sul nostro senso magnetico – o magnetoricezione – ma che avevano fallito. “Il mio intervento è andato molto bene”, ha detto Kirschvink a Eric Hand della rivista Science, dopo aver presentato i suoi risultati nel mese di aprile a 2016 alla riunione del Royal Institute of Navigation nel Regno Unito. “Centrato il punto. Gli esseri umani hanno magnetorecettori funzionanti.” Per essere chiari, Kirschvink finora ha solo presentato i risultati di un piccolo studio che coinvolge 24 partecipanti, ed è ancora in fase di stesura dei dati, quindi non è stato ancora revisionato da altri scienziati. Questo significa che stiamo usando la sua parola per le conclusioni, per ora, ma ha appena ricevuto 900.000 dollari di finanziamento, e sta lavorando con laboratori in Giappone e Nuova Zelanda per avere aiuto a confermarle. Mentre i proclami di magnetoricezione umana sono stati smascherati prima, gli esperti pensano che questa potrebbe essere la volta buona. “Joe è un uomo molto intelligente e uno sperimentatore molto attento,” afferma Peter Hore, chimico fisico presso l’Università di Oxford – un leader nel settore della magnetoricezione che non è stato coinvolto in questa ricerca – ha detto Hand. “Non avrebbe parlato di questo [a questo incontro] se non fosse stato abbastanza convinto di aver ragione. E non si può dire ciò di ogni scienziato in questo settore.” Quindi, come sarebbero in grado gli esseri umani di rilevare un campo magnetico che non possiamo vedere con i nostri propri occhi? Ora sappiamo che non sono solo gli uccelli e le farfalle ad utilizzare tale capacità – mammiferi come i cani utilizzano il campo magnetico terrestre per aiutarsi a fare la cacca lungo un asse nord-sud, e topi selvatici e talpe costruiscono i loro nidi lungo le linee del campo magnetico. Ma ci sono opinioni contrastanti su come lo fanno esattamente. Ci sono due ipotesi principali per spiegare il processo biologico di fondo della magnetoricezione: la prima ipotesi dice che i campi magnetici della Terra potrebbero innescare reazioni quantistiche nelle proteine chiamate criptocromi. Queste proteine sono state trovate nelle retine di uccelli, cani e anche esseri umani, ma non è ancora chiaro come fornirebbero le informazioni magnetiche al cervello. Un’altra ipotesi suggerisce che ci siano in realtà cellule recettori nel corpo che contengono dei piccolissimi ‘aghi di bussola’ fatti di un minerale di ferro magnetico conosciuto come magnetite, che si orientano in base ai campi magnetici della Terra. La magnetite è stata trovata all’interno delle cellule dei becchi degli uccelli e nei nasi delle trote, ma, ancora una volta, non ci sono prove sufficienti a spiegare completamente la capacità. Kirschvink si trova più in quel secondo campo, ma il suo vero interesse non è nel capire che cosa sta succedendo, ma dimostrare che la magnetoricezione sta realmente accadendo negli esseri umani, in primo luogo. Il problema con gli esperimenti precedenti è che non sono riusciti a replicarli – si pensava che il risultato delle interferenze elettromagnetiche manomettesse i risultati. Per eliminare quella variabile, Kirschvink ha costruito ciò che è noto come una gabbia di Faraday – un sottile scatola in alluminio che può escludere il rumore di fondo elettromagnetico, utilizzando bobine di filo – due piani interrati al Caltech. All’interno della gabbia, la gente si siede al buio e viene esposta solo ad un campo magnetico puro senza interferenza, e nessun altro stimolo. Kirschvink collega questi partecipanti a dei monitor EEG (elettroencefalogramma) per mappare la loro attività cerebrale, e quindi applica un campo magnetico rotante, simile in forza a quello terrestre, per vedere se il cervello mostra alcuna indicazione di raccogliere eventuali modifiche. E’ stato in grado di dimostrare che quando il campo magnetico ruota in senso antiorario, c’è un calo di onde alfa partecipanti. “La soppressione di onde alfa, nel mondo EEG, è associata all’elaborazione cerebrale: un insieme di neuroni si accendevano in risposta al campo magnetico, l’unica variabile a cambiare”, riferisce Hand per la rivista Science. Ma oltre a questo, la risposta neurale era effettivamente in ritardo di poche centinaia di millisecondi, che Kirschvink dice suggerire una risposta cerebrale attiva. “Un campo magnetico può indurre correnti elettriche nel cervello che potrebbero mimare un segnale EEG – ma si rivelerebbero immediatamente”, spiega Hand. Una risposta simile è stata osservata anche quando il campo magnetico veniva deviato verso il pavimento – ma non quando il campo magnetico veniva indirizzato verso l’alto o in senso orario, il che potrebbe riflettere la polarità di una bussola magnetica interna, suggerisce Kirschvink. C’è ancora molto lavoro da fare – una squadra in Giappone sta ora replicando gli esperimenti, e un laboratorio in Nuova Zelanda sta iniziando il proprio studio seguendo lo stesso protocollo. I risultati dovranno poi essere esaminati da altri ricercatori del settore e pubblicati in una rivista specializzata, prima di eccitarci troppo. Abbiamo una lunga strada da percorrere, ma sembra che siamo più vicini che mai a dimostrare che gli esseri umani non hanno completamente perso il contatto col nostro sesto senso. E questo è molto eccitante. “E’ parte della nostra storia evolutiva”, dice Kirschvink. ” la magnetoricezione potrebbe essere il senso primordiale.”
FONTE: http://www.sciencealert.com/scientist-claims-he-s-discovered-a-magnetic-sixth-sense-in-humans
Traduzione a cura di : Silvia Rubino Zizzo
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