Entriamo in questa settimana nell’energia del 44 un’energia di definizione e discernimento nella quale andremo a dividere la zuppa dal pan bagnato per comprendere quello che ognuno di essi ha da donarci e da insegnarci; il tarocco corrispondente a questa settimana è La Forza, la forza di saper comprendere in quale direzione muovere le proprie energie, contenendo tutto ciò che invece di esplodere in atti di devastazione ha bisogno di una maggiore riflessione ed il tempo necessario all’elaborazione; entriamo con questa settimana nell’area della digestione, accogliamo dall’inconscio poco alla volta per non venir soverchiati da contenuti indigeribili che potrebbero schiacciarci anziché liberarci.
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Un boccone alla volta, con la calma necessaria alla masticazione, accogliamo la nostra storia, e le esperienze accadute nelle sette settimane scorse, come fossimo madri di noi stessi sapendo perfettamente quello di cui abbiamo bisogno, non pretendiamo troppo da noi stessi, anzi alterniamo momenti di veglia e momenti di sonno, cambiamo costantemente il pannolino delle nostre scorie emozionali, e con cura e amore stringiamoci in un abbraccio se questo è ciò di cui abbiamo bisogno. In questa settimana avverrà un processo di guarigione profonda, e la gioia e il dolore che sentiremo farà luce su aspetti del nostro passato che tornano oggi per essere rivisti, letti alla luce di una rinnovata conoscenza e coscienza di Sé. Se ci sentiremo esclusi, fuori da alcune realtà, non assecondiamo questo sentire, o anzi si assecondiamolo ma andando dentro di noi per ritrovare il luogo e le esperienze in cui quel senso di esclusione è nato, ed è stato nutrito per crescere dentro di noi, sabotando la connessione e la totalità a cui siamo chiamati.
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Guardando il tramonto della nostra ferita, riconosciamola, ascoltiamola, sentiamo quali consigli ella ha da dirci per non tornare più tra le sue braccia, diamoci la possibilità di vivere un diverso modo di vedere l’esistenza e il cielo delle nostre esperienze; voliamo alto consapevoli di quello che siamo, e del cammino che ci ha portato fino a qui, chiediamoci cosa ci vogliamo lasciare oggi alle spalle senza buttare il bambino con l’acqua sporca, accogliamo gli insegnamenti di quel passato e non solo! Se notiamo qualcosa da riprendere in mano, qualcosa che avevamo lasciato nello ieri, torniamo pure indietro, voltandoci verso ciò che stavamo smarrendo, per fretta forse o per disattenzione. Andiamo ora piano, il passo sia lungo come la gamba, non pretendiamo troppo, ascoltiamoci, riduciamo l’intensità in favore di un lavoro costante, delicato, profondo.
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Scegliamo quanto andare avanti, e come tornare indietro, scegliamo dove soffermarci, dove porre l’attenzione e quali strumenti accogliere per lavorare nuovamente su noi stessi e sulla nostra storia. Il potere è nelle nostre mani, così come l’andare troppo oltre, prendiamoci cura della nostra adultità prendendo per mano il bambino che eravamo, e che siamo.
Joele Sahel Schiavone, per consultazioni individuali: sahel.joele@gmail.com
Fonte :https://joelesahelschiavone.wordpress.com
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