Si è capitato anche a me e come a me a tanti di noi.
È accaduto qualcosa, abbiamo iniziato a stare male o abbiamo perso un amore oppure il lavoro o semplicemente la voglia di vivere.
È accaduto che ci siamo sentiti soli, confusi, spaesati ed impauriti.
Si è successo che tutto quello che sembrava avere un senso all’improvviso non lo avesse più.
I vecchi amici, il vecchio lavoro, gli interessi, le credenze.
Tutto sembrava così lontano da noi.
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E abbiamo avuto paura. Ci siamo chiesti cosa ci stesse accadendo. E il perché di tutto quel dolore.
E poi in mezzo alla tempesta, alle lacrime e alla tristezza ci siamo chiesti: chi sono io?
E la testa vagava per cercare risposte che non arrivavano. E allora ancora più smarrimento e confusione e paura.
E lì abbiamo iniziato a pregare. Ad invocare che qualcosa ci potesse aiutare.
Abbiamo pianto e pregato. Pregato e pianto. E qualcuno deve averci ascoltato.
Perché ci ha portato una canzone, un raggio di sole o la frase di un libro.
E in quella piccola ed insignificante cosa abbiamo iniziato a scoprire il significato di tutto.
Perfino del nostro dolore.
E allora l’universo ha iniziato a parlarci attraverso segnali che erano sempre stati lì ma che noi non avevamo mai visto.
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Ed in mezzo al nostro inferno abbiamo trovato la bellezza del nostro essere umani e vulnerabili. Abbiam percepito la fragilità e la potenza del nostro essere umani.
Abbiamo imparato una forza che non pensavamo possibile.
E la vita ci ha sorriso. Ma di un sorriso vero, che sgorga dalle profondità dell’essere.
E tutto ha preso un senso.
Il nostro dolore.
Il nostro essere qui.
La nostra fede.
Si. È capitato anche a me. E come a me a tanti di noi.
E questo auguro anche a te: di smarrirti, di cadere negli abissi e in quegli abissi ritrovarti come mai avevi fatto prima.
Monica Grando
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