Noi siamo i creatori
dell’universo,
se solo lo sapessimo….
A tutti prima o poi capita di vivere una coincidenza incredibile capace di modificare almeno in parte il corso dell’esistenza: sono quelli che Jung definiva “eventi sincronistici”, fenomeni in grado di cambiare l’immagine che abbiamo di noi stessi, il nostro modo di vedere il mondo, di aprirci nuove prospettive.
In questo libro Robert H. Hopcke esplora l’universo di ciò che erroneamente consideriamo “puro caso”, e ne individua il ruolo in campo affettivo e professionale, nella realtà e nel mondo dei sogni, negli aspetti quotidiani e in quelli spirituali dell’esistenza.
Imparando a considerare la nostra vita un racconto dotato di coerenza interna, dove niente succede senza ragione, potremo imparare a sfruttare le coincidenze per comprendere meglio noi stessi e per dare alla nostra esistenza maggiore pienezza.
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Robert H. Hopcke è psicoterapeuta e direttore del Center for Symbolic Studies, una scuola di formazione per psicoanalisti e psicoterapeuti di area junghiana. Ha tenuto numerosi seminari in varie città degli Stati Uniti, autore best-seller, oratore pubblico, insegnante, supervisore e consulente professionale. Vive e lavora a Berkeley, in California.
Una pregevole opera di questo autore americano, che affronta questa materia da un punto di vista originale e inatteso. Solitamente la sincronicità viene esaminata in letteratura o in senso psicologico oppure in senso scientifico, a seconda che si voglia approfondire l’argomento dalla prospettiva junghiana o dalla visione della fisica quantistica.L’elemento di novità di questo libro consiste nel raccontare delle storie vere e nell’analizzarne i relativi significati. Si comincia dal caso concreto per poi dedurne delle regole di carattere generale, che possano qualificare e specificare il fenomeno. Storie d’amore, di vocazioni, di crescita professionale, di sviluppo interiore, tanti universi si dipanano dalla penna di questo Autore, che si confronta con una materia così affascinante e controversa scegliendo un percorso narrativo e non accademico, uno stile colloquiale e non pomposo, quasi fosse la soluzione più adatta per raccontare eventi ed esperienze così straordinarie da sembrare inverosimili. Un evento sincronistico può essere definito come una coincidenza dotata di un significato soggettivo per la persona coinvolta.Trattandosi di elementi soggettivi, ciò che un individuo ritiene significativo potrà apparire privo di importanza agli occhi di un altro. Ecco allora l’originale punto di partenza di questa analisi: e se la nostra esistenza fosse in realtà un’opera narrativa che, nei momenti sincronistici, si pone alla nostra attenzione in modo da avere un impatto significativo sulla nostra esistenza? E se ciò fosse vero, cosa potrebbe indurre il personaggio di una storia a capire di partecipare ad una rappresentazione più grande, che aggrega e incorpora le storie di tutti gli essere umani? Solo un elemento esterno alla storia riuscirebbe a richiamare l’attenzione del personaggio sul carattere della storia che sta vivendo. Non solo, ma quell’elemento dovrebbe comunque avere un senso ed una rilevanza per il soggetto a cui si riferisce e non per altri. In questo contesto, gli eventi sincronistici si presentano come acausali, in quanto non sono legati da un rapporto di causa ed effetto; emotivi, nel senso che suscitano una profonda esperienza emozionale nel soggetto; simbolici, nel senso che si manifestano attraverso metafore e archetipi; decisivi, in quanto si verificano in concomitanza di cambiamenti di vita importanti.Questa struttura intrinseca degli eventi sincronistici ci porta a pensare – sostiene l’Autore – che le nostre vite sono organizzate come una storia, in quanto possiedono una loro logica, una coerenza interna, una ragion d’essere. E la nostra capacità di interpretare correttamente le coincidenze può risultare decisiva a determinare quel mutamento, quella transizione da uno stato ad un altro, proprio come accade per i personaggi di un romanzo, che si avvicendano tra alti e bassi nei capitoli della loro vita.La novità di questo libro consiste allora nel fatto che ogni incontro casuale, ogni evento accidentale va inteso in senso simbolico, attribuendo ad esso un significato che potrebbe mutare il corso della nostra esistenza in una direzione che non avremmo mai sospettato. Esplorando il significato di quanto ci succede, noi attiviamo la nostra capacità di creare una totalità a partire dai singoli eventi che ci capitano e, se ci convinciamo di questa visione unitaria del nostro destino, allora si potrà dire che nulla succede per caso. Sembra quasi di avere a che fare con un karma universale, che richiede la collaborazione di ogni essere umano, in ogni luogo ed in ogni tempo, per esplicarsi nella sua compiutezza. Ciascuno di noi, attraverso lo sviluppo delle nostre vite, diventa una parte indispensabile per realizzare l’evoluzione universale, quel progressivo cammino di crescita che, evidentemente, interessa anche l’infinito.
Per chi volesse corrispondere con me, ecco la mia email: alfocentauri chiocciola tiscali punto it.
Se volete che una coincidenza significativa cambi la storia della vostra vita, vagabondate a caso per il mondo e siate pronti ad accogliere qualsiasi cosa la vita vi offra. L’imprevista svolta degli eventi potrebbe costituire il colpo di scena in una storia nella quale non ci eravamo ancora accorti di essere dei personaggi.
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Quasi fossimo personaggi di un intreccio, incontriamo spesso la persona o le persone che dobbiamo incontrare. In momenti di crisi o di grande apertura entra in scena per caso un personaggio che diventa per noi una delle figure principali nella storia della nostra esistenza: un coniuge, il nostro migliore amico, l’amore della nostra vita. In altri momenti, quando siamo soddisfatti di noi e della nostra esistenza, si manifestano dei legami che, quasi si trattasse di una forza della natura, sembravano destinati a emergere. In altri momenti ancora, quando per paura o per egoismo ci estraniamo dal mondo, gli eventi sincronistici attivano rapporti che ci circondano con insistenza, ossessivamente, l’impossibilità di ignorare del tutto i nostri legami con gli altri. Quando si verificano eventi simili percepiamo più profondamente la storia che stiamo vivendo, la storia che dice: tu non sei solo.
Quando noi decidiamo di modellare la nostra vita sulla base di quello che sappiamo di noi, decidendo l’intreccio come se fossimo uno scrittore, ci dimentichiamo che, di noi, sappiamo solo una parte della storia: ci sfugge tutto quello che è inconsapevole. Ed è l’inconscio che modella la nostra storia.
L’atteggiamento in grado di creare un evento “sincronistico”, e un lieto fine per la storia della nostra carriera, è quello che tiene in equilibrio gli aspetti materiali e non materiali delle nostre motivazioni professionali, facendo delle nostre attività un modo conscio di affermare chi siamo e quali siano le cose che riteniamo importanti.
Se la nostra vita è una storia, come tutte le storie, è composta di vari capitoli. A volte soltanto una simbolica sovrapposizione tra l’interno e l’esterno, in forma di coincidenza significativa, è in grado di fornire la scintilla psicologica necessaria a voltare pagina e iniziare un nuovo episodio della vicenda che dobbiamo vivere.
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Come ha scritto Milan Kundera, autore de “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, facciamo bene a rimproverare coloro che sono ciechi alle coincidenze della vita, poichè, come questo libro dimostrerà, quelle coincidenze uniche che chiamiamo sincronistiche ci rendono di volta in volta coscienti della bellezza, dell’ordine de del concatenarsi delle storie che stiamo vivendo.
La vita di ognuno di noi si fonda sul raccontare: Uno torna a casa dal lavoro e la prima cosa che gli viene chiesta è: “come è andata oggi?”. In altre parole: “Ti prego, raccontami la storia della tua giornata”. Oppure eccovi adesso a pranzo con un’amica e, prima ancora che abbiate sollevato il tovagliolo, lei vi domanda: “Allora, che c’è di nuovo?”. In altre parole: “Raccontami una storia”. Se avete dei bambini, capita di rado che siate voi a chiedere loro di raccontare una storia. I bambini vivono in un mondo di storie che vi piaccia o meno ve le racconteranno, spesso con dovizia di particolari.
L’amicizia come l’amore, è di per se’ una coincidenza: due persone si incontrano e le loro vite si intrecciano.
Anche nei momenti più bui puo’ verificarsi un evento sincronistico che ci aiuta a trasformare l’oscurità in un’esperienza di rinascita e di continuità, dandoci un’ulteriore occasione di ricordare e di dire chi siamo.
A causa del loro carattere accidentale gli eventi sincronistici ci forniscono sulla nostra vita un’altra verità, una verità che molti di noi hanno l’abitudine di ignorare: il significato della nostra vita e l’intreccio delle nostre storie non includono semplicemente quello che sappiamo di noi ma giungono da una fonte molto più profonda, dalla nostra innata capacità di vivere l’integrità in forma di vita simbolica.
Se adottiamo un atteggiamento simbolico nei confronti della nostra vita, esplorando il significato di cio’ che ci succede, e quindi attiviamo la nostra capacità di creare una totalità a partire dagli eventi accidentali e diversi che ci capitano, ci accorgeremo che indipendentemente dall’intreccio, dall’ambientazione e dai personaggi, maggiori o minori che siano, nelle storie della nostra vita niente succede per caso.
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Gli eventi sincronistici richiamano la nostra attenzione sul fatto che le vite sono storie e hanno una certa struttura: un intreccio che non sempre siamo immediatamente in grado di percepire ma che, in momenti chiave della nostra esistenza, ci balza all’occhio in seguito a una sorta di convergenza di eventi esterni e condizioni interiori che noi, a mio avviso sbagliando, immaginiamo plausibile soltanto nei romanzi. E proprio come nei romanzi gli eventi sincronistici hanno un impatto denso di significati. Essi ci offrono una visione diversa di noi stessi, una prospettiva più ampia sulla nostra esistenza, oppure una comprensione più profonda degli altri e del mondo.
L’aspetto meraviglioso di una relazione non consiste nelle caratteristiche fisse e immutabili di un compagno, ma nel mistero del tempismo: questa seconda verità si manifesta spesso negli eventi sincronistici che costellano la nostra esistenza affettiva, poichè accadono in particolari momenti della nostra vita nei quali riusciamo a vedere chi è una certa persona, e non soltanto cio’ che potrebbe darci sotto il profilo emotivo e materiale.
L’amore, in forma romantica o di amicizia, che lo accettiamo o meno, è una realtà onnipresente.
Ritenere che trovare una persona con la giusta combinazione di attributi sia garanzia sufficiente di felicità in amore è un atteggiamento reificante nei confronti delle persone e dei rapporti; adottandolo, si dimentica la lezione degli eventi sincronistici nel campo dell’amore: se il tempo non è maturo, non esistono caratteristiche in grado di garantire una relazione soddisfacente.
Le fiamme di un amore coinvolgente e passionale guizzano alte, ma sovente si consumano rapidamente; il luccichio meno intenso ma più profondo delle amicizie durature costituisce invece una parte più soddisfacente della nostra vita.
In un certo senso l’amicizia, essendo priva di passioni erotiche, dà vita a un rapporto più misterioso, che da secoli psicologi, scrittori, poeti e filosofi tentano di definire e di descrivere.
Se partiamo dal presupposto che niente succede per caso, nel senso che tutto quanto ci accade è potenzialmente significativo, molte delle storie d’amore sincronistiche sembrano indicare due verità distinte riguardo al ruolo delle nostre relazioni. Anzitutto, la persona che più di ogni altra può aiutarci a crescere non è sempre quella verso cui proviamo una iniziale attrazione.
Ogni rapporto è una specie di sincronicità: un evento unico in cui un incontro esterno di individui assume rilevanza emotiva, simbolica e trasformativa. Molti degli eventi sicronistici mostrano che siamo collegati agli altri con legami molto più forti di quanto spesso non siamo in grado di riconoscere, e che ognuna delle coincidenze significative conferma il concetto junghiano di inconscio collettivo, secondo cui ogni essere umano condivide a livello piscologico e spirituale un legame con tutti gli altri esserei umani.
L’amore è un desiderio primordiale degli esseri umani o, per usare un’espressione di Jung, una realtà archetipica. Poichè ricorriamo alle storie per dare un significato e struttura agli eventi, è nelle nostre storie d’amore e di amicizia che cogliamo una rilevanza unica. La sincronicità di coloro che amiamo, dunque, non risiede nel soltanto nelle incredibili circostanze in cui si sono formate le nostre storie d’amore, ma nel significato interiore che vediamo e viviamo in queste storie della nostra esistenza.
Non c’è da stupirsi che nella vita lavorativa, laddove cerchiamo di trovare un senso entro i confini di questa nostra società postindustriale, abbondano più che mai le coincidenze significative. Il lavoro occupa un posto di primo piano nella nostra vita e, come sempre, le sincronicità si manifestano dovunque vi sia una più profonda consapevolezza della storia che viviamo giorno per giorno.
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Siamo noi che troviamo un lavoro o è il lavoro a trovare noi?
“Come affrontare la sincronicità?”… “Aspettare l’inatteso”.
Noi siamo i creatori della nostra realtà. Come Esseri Quantici non conosciamo nessun limite, né spaziale né creativo.
Il grande oceano di luce in cui siamo immersi, da cui veniamo continuamente creati, e dove continuamente creiamo, opera tramite un’infinita rete di eventi spazio-temporali, il cui perfetto incastro dà luogo alla miriade di forme, creature, paesaggi, che sono oggetto dell’amore Divino.
Questa rete perfetta di relazioni è ciò che costituisce la Sincronicità
Ad un occhio profano, il susseguirsi della vita sembrerebbe un insieme di coincidenze casuali, cioè non aventi un nesso profondo fra loro. E’ chiaro che questa è la visione meccanicistica newtoniana, dove viene presa in considerazione l’analisi statistica, senza che fattori come l’intenzione e la consapevolezza possano giocare un ruolo nel succedersi delle cose: infatti l’universo viene considerato come una macchina che genera dati in modo casuale.
Un fenomeno può avere una certa probabilità che possa verificarsi entro limiti di natura statistica, quindi entro i canoni della razionalità scientifica e non per questo deve essere considerato una sorpresa, oppure un miracolo.
Per esempio una guarigione spontanea da un male incurabile, rientrerebbe in un range di probabilità, ristretto, ma possibile. Qualsiasi altro fenomeno, come sapere chi ci sta chiamando al telefono, prima di rispondere, può rientrare, secondo la scienza ufficiale, nella norma di possibilità, cioè di coincidenze significative.
Questo modo di considerare gli eventi quotidiani fu messo in discussione da Jung, il grande psicanalista svizzero.
In un caso famoso, descritto nel suo libro “ La Sincronicità “ – descrive il caso di una donna, di non facile trattamento, che aveva avuto in regalo, nel sogno, uno scarabeo d’oro (lo scarabeo è il simbolo della rinascita) : mentre questa racconta il sogno a Jung, si sente ai vetri della finestra dello psicologo un rumore: era uno scarabeo, che Jung fece entrare e raccolse, mostrandolo alla donna, che ebbe un salto quantico di consapevolezza.
Quale analisi statistica potrebbe spiegare un fenomeno del genere? Quante probabilità ci sono che uno scarabeo, che in genere è attirato dalla luce, venga attratto da un ambiente buio (Jung stava eseguendo una seduta di analisi) nel momento in cui si sta parlando del suo simbolo?
Se osserviamo a ritroso la nostra vita, vedremo quante di queste coincidenze significative si siano verificate per condurci dove siamo ora. Ogni relazione, ogni fatto, ogni evento sono strettamente interconnessi fra di loro e complici di un obiettivo elevato, che nella maggior parte dei casi ci sfugge.
L’oceano di luce (e con esso anche l’essere quantico consapevole di questa realtà) opera le sue meraviglie mettendo in relazione perfetta le “pedine“ che condurranno alla creatura finale (galassia, stella, atomo, uomo, sogni, obiettivi, visioni) : basterebbe un solo millisecondo di sfasamento, in questa perfetta sintonia, per avere un “parto“ creativo notevolmente diverso !
Siamo immersi in un oceano di sincronicità. Il nostro corpo è fra le espressioni più fini di tale sincronicità, basti pensare ai rapporti fra le molecole di idrogeno ed ossigeno dell’acqua, come pure i rapporti fra i minerali, le vitamine, gli aminoacidi nelle complicate e complesse vie biochimiche: i risultati di seppur piccoli sfasamenti, come per esempio nelle carenze enzimatiche, comportano effetti disastrosi sulla salute e sull’aspetto fisico. Non saremo come oggi ci conosciamo, se si rompesse il delicato equilibrio sincronico fra noi e l’universo (purtroppo abbiamo apportato sfasamenti nella natura, e questo ci costerà caro!).
Ciascun Essere Quantico vive in una rete di sincronicità che si evolve e cambia nel tempo (l’ambiente dell’utero materno, la famiglia, la scuola, l’ambiente sociale, il lavoro, il matrimonio con i figli, il divorzio, nuove amicizie, il pensionamento). In ogni momento si troverà in uno specifico seme karmico, cioè interagirà con persone ed eventi spazio-temporali con cui condividerà delle lezioni da apprendere. Se per suo libero arbitrio decide di cambiare seme karmico non ancora svezzato, si ritroverà in un’altra rete sincronica con non pochi problemi da risolvere, fino a quando non imparerà l’umiltà e l’ubbidienza, requisiti fondamentali per apprendere le lezioni cosmiche.
Ogni qualvolta interagiamo con la delicata struttura sincronica del cosmo (pensiamo, parliamo, agiamo, omettiamo, scegliamo) lo costringiamo a cambiare, momentaneamente, rapporti sincronici che inevitabilmente ci coinvolgeranno in questo cambiamento, fino a che non raggiungerà il suo equilibrio. Verremo trascinati dalla grande rete di eventi: il risultato sarà o la nostra salute e la nostra felicità, se abbiamo capito e ci lasciamo andare nella direzione degli eventi sincronici, oppure la nostra malattia, se opponiamo resistenza al flusso cosmico.
Ciò accade per esempio quando non lasciamo andare, non accettiamo il momento presente (la nostra famiglia, il nostro coniuge, il nostro lavoro, il nostro ambiente, la nostra salute), critichiamo oppure attacchiamo gli eventi sincronici in cui siamo immersi. Spenderemo enormi quantità di energie, e faremo grossi sforzi per ottenere ciò che desideriamo. Ma arriveremo in salute ed equilibrio alla meta? Oppure ci ritroveremo già vecchi, stanchi, magari con molti soldi, ma pieni di acciacchi, e di malattie?
Da tutto si evince come sia importante entrare nel gioco della vita con le carte in regola. Queste carte sono la conoscenza della Sincronicità e del Destino Sincronico.
Per maneggiare queste carte bisogna prendere coscienza che siamo Esseri Quantici, e che viviamo in una continua creazione a doppio senso: possiamo agire provocando le nostre sincronicità (che non saranno più coincidenze significative, o eventi dovuti al caso, ma strategie creative) e/o possiamo favorire il flusso cosmico, comportandoci a nostra volta come eventi sincronici appartenenti al seme karmico di altri esseri quantici, diventare cioè pedine di altri esseri creatori.
La Sincronicità è un insieme di eventi, apparentemente sconnessi fra di loro, che accadono insieme, e che sembrano in superficie soltanto delle coincidenze significative.
Per fare il salto di qualità, cioè riuscire a comprendere il meccanismo creativo, dobbiamo mettere in discussione le nostre false certezze (quelle legate al vecchio paradigma della fisica, dove siamo tutti separati, e destinati alla corrosione del tempo, quindi alla morte, incapaci di influire su questo destino, e facili alle critiche e a dare la responsabilità al di fuori di noi), dobbiamo capire che le coincidenze sono eventi normali, frequenti, significativi, in armonia con la natura, e che dietro le quinte della vita vi è una intenzione che ci guida, quella del nostro Spirito, quella Divina. Infatti dalla interpretazione delle “coincidenze“ , cioè il saper leggere il piano di azione del cosmo, dipende la realizzazione dei nostri desideri.
“Nulla accade per caso“.
Quando prendiamo coscienza delle sincronicità, con l’intenzione di farle evolvere per realizzare il nostro destino, stiamo attuando il Destino Sincronico. Diventiamo parte attiva nel grande piano creativo, dando uno scopo, un significato, una direzione, una intenzione alle coincidenze; con le nostre interpretazioni e conseguenti azioni, trasformeremo le Sincronicità in Destino Sincronico, cioè acquisiremo quel software intellettuale per interagire con gli eventi spazio-temporali.
Per poter padroneggiare il Destino Sincronico e quindi crearci un nostro seme karmico evolutivo, cominciando a vivere nel qui e ora, in linea con la volontà del nostro Spirito, dobbiamo conoscerne i principi. La loro conoscenza ed applicazione ci metterà nella condizione di non avere più preoccupazioni, e di incentivare il numero di sincronicità nella nostra esperienza.
Questi principi hanno a che vedere con la visione olistica, olografica della vita, e con il nuovo paradigma della fisica quantistica.
Il campo luminoso cosciente.
Rappresenta la grande rete di luce in cui siamo tutti immersi, infatti è in ogni luogo, in ogni cosa, ed è onnipresente. Costituisce la coscienza che pervade ogni sua creatura, e usa l’attenzione e l’intenzione come stimoli per la trasformazione. E’ un campo di energia, informazione ed intelligenza che orchestra e governa l’ambiente materiale, e di cui noi siamo creati e creatori.
La sua conoscenza è essenziale perché è con il suo esempio, con il suo studio che possiamo scrutare le sincronicità e utilizzarle per il nostro Destino Sincronico.
Nella sua costituzione rientrano tutte le frequenze corrispondenti ad altrettanti semi karmici, dove frequenze simili entrano in vibrazione di risonanza attirandosi a vicenda.
Ecco perché quando siamo immersi in un seme karmico, attiriamo gli esseri quantici che vibrano alla nostra stessa frequenza, inoltre possiamo essere in grado di estrarre dal Campo Luminoso Cosciente qualsiasi informazione, in relazione all’ampliamento del nostro grado di percezione.
Uno dei mezzi per conoscerlo ed utilizzarlo è la meditazione disciplinata, con cui possiamo influenzarlo con i nostri pensieri, speranze e sogni per poter manifestare i nostri desideri: è un campo dalle possibilità infinite.
Altro principio importante è il nostro dialogo interiore.
Quello che un essere quantico pensa non è separato dal resto del cosmo. Il contenuto del nostro dialogo interiore influenza ogni area della nostra vita, fisica, emozionale e spirituale, oltre che il contenuto informativo del campo luminoso cosciente, provocando un insieme di sincronicità che ci ritroveremo “fra i piedi“ senza neanche saperle gestire a nostro favore, sempre che le riconosciamo come tali.
Lungo la strada dell’illuminazione, cioè della conoscenza delle leggi della luce del Campo (fra cui la sincronicità creativa), il nostro dialogo deve essere basato sullo Spirito e non sulle esigenze del nostro ego.
Queste ultime ci porteranno soltanto sofferenza e fatti sincronici contro corrente, con enorme dispendio energetico in quanto, come detto sopra, l’universo tenderà ad equilibrarsi provocando eventi sincronici atti a ripristinare le intenzioni creative iniziali.
Bisogna conoscere il proprio Dharma, cioè il nostro scopo nella vita, per fare delle scelte in linea con la cospirazione cosmica; solo così il nostro dialogo sarà imperniato sulle cose dello Spirito e non sui quei pensieri circolari che vivono nel passato o nel futuro legati ad insicurezze e a paure.
Il principio dell’intenzione , insieme a quello dell’attenzione, sono i cardini su cui il Destino Sincronico poggia. Infatti più attenzione poniamo agli eventi sincronici, e più frequenti diventano nella nostra vita, per cui le nostre intenzioni potranno esprimersi e manifestarsi attraverso questi eventi. L’attenzione accelera la sincronicità, mentre l’intenzione la fa utilizzare. Quando entrambe sono legate alle coincidenze significative, la sincronicità si trasforma in Destino Sincronico, e le nostre vite vengono trasformate in qualcosa di veramente magico, in quanto accadranno i cosiddetti miracoli, cioè la realizzazione spontanea dei nostri desideri, nel campo di infinite possibilità.
Da quanto sopra esposto, appare chiaro che la creazione non può fare a meno delle relazioni. In fatti l’altro principio è quello delle relazioni cosmiche.
Tutto ciò che origina dal Campo esiste sotto forma di relazioni, ed ogni relazione può influenzare il Campo: è il suo linguaggio preferito. L’universo si è diviso per miliardi di anni in esseri coscienti, dai molti punti di vista, con l’unico scopo di ritornare, attraverso l’interscambio di relazioni intelligenti, spirituali ed illuminanti, all’Unità di Coscienza, per favorire l’evoluzione reciproca. Infatti la coscienza umana è il cosmo che pensa di se stesso, e gli esseri umani il mezzo con cui l’universo possa pensarsi.
Ogni relazione umana quindi è una connessione cosmica, un’opportunità per influenzare il Campo positivamente e per evolversi spiritualmente. Per questo non esistono relazioni cattive. Tutto nel cosmo avviene in modo mirato alla creazione e alla evoluzione, per cui i nostri incontri sono stazioni sincroniche da cui può partire la nostra illuminazione, per diventare Esseri Quantici perfetti.
Senza la conoscenza delle relazioni il Destino Sincronico non può avere i mezzi con cui agire. La stessa sincronicità vuol dire relazioni perfette e mirate al piano cosmico, dove ognuno fa la sua parte interconnettendosi l’un l’altro in una rete di rapporti meravigliosi e finalizzati al bene reciproco.
Bisogna elevarsi a frequenze elevate di dialogo interiore, per poter sfruttare a pieno questo enorme potenziale creativo, che ci viene messo a disposizione quotidianamente.
Potremo acquisire il “ brevetto “ di creatori cosmici con la speranza di essere utili anche agli altri nella loro ricerca di libertà di coscienza.
Fonti: Giardino dei libri
Center for Symbolic Studies
quantumedicine
Fonte articolo: http://unmondoimpossibile.blogspot.it/2015/11/la-sincronicita-nulla-succede-per-caso.html
http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2016/01/sincronicita-nulla-succede-per-caso-le.html
Non è un caso… se leggo questo articolo ora.
È un brutto momento purtroppo, legato alla mia natura emozionale… morire su un piano, per nascere su un altro piano, facile a dirsi… È un impresa, quando poi le condizioni, non sono delle più idonee. Tutto risiede nella propria “autostima” e nelle proprie “sicurezze”.
Capire il problema e non riuscire ad attuare la soluzione.
Il continuo incontro/scontro fra ” sé superiore e se’ inferiore” ti mette in “crisi”, perché necessiti di riparo, di conforto e non sempre si riesce a seguire la vera saggezza.
È una prova… e se fosse semplice non rappresenterebbe la prova da superare.
L’esistenza è davvero un bel po strana… È come se rigirasse continuamente il dito nella piaga con questa benedetta Sincronicità, che è realmente esistente.