Cari Amici,
dai messaggi che ricevo e commenti che leggo inerenti i post che pubblico, osservo che molti sintomi fisici si sono acuiti e, nella mia visione del mondo, posso dirvi che si tratta di una grande opportunità di ricalibratura e trasmutazione.
Navigare ciò che non si conosce (ed è follia pensare che si possano prevedere i repentini cambiamenti quotidiani della nostra esperienza di vita), richiede la capacità di GOVERNARE I PENSIERI e le EMOZIONI.
Sono certa che molti di voi hanno già importanti conoscenze e strumenti per affrontare le onde del Risveglio della Coscienza, tuttavia molto spesso mi viene ancora fatta una domanda specifica: “una volta che ho osservato il dolore, visto il modello di pensiero disfunzionale, il condizionamento, ripetuto il mantra, decretato, deciso ciò che non voglio più, che mi sono dato il permesso, etc….COSA FACCIO?”
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Ecco, non si tratta di fare, bensì di STARE senza lasciarsi distrarre dagli eventi esterni (virus, cronaca, conflitti famigliari, problemi vari, etc.).
STARE (o RESTARE DENTRO CON QUELLO CHE C’E’ se preferite) è la parte che, in assoluto, richiede più presenza, pazienza, resilienza, dedizione, costanza e coraggio.
I vostri meccanismi di difesa mentali faranno di tutto per distrarvi, farvi credere che siete andati fino in fondo alla riconciliazione, alla catarsi, al perdono, alla comprensione…ma sono ingannevoli in quanto non esiste una “fine” nel processo della Vita…è una Ruota che muta e cambia stagione, clima, colore continuamente.
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Dalla mia esperienza di Counseling Psicosomatico e di quotidiane pratiche di auto-rigenerazione, meditazione, contemplazione, respirazione profonda, osservo che la MEMORIA CELLULARE è veramente profonda ed è una distorsione della mente cognitiva pensare che si possa, in qualche modo, “terminare” un viaggio nella coscienza della memoria cellulare. Essa è parte di un macrocosmo inconscio, infinito, senza possibilità di essere esplorato “tutto” dalla mente umana.
STARE con quello che c’è senza voler AGIRE, richiede una grande forza mentale/spirituale. Richiede pratica quotidiana, continua rimessa in discussione di ciò che si è imparato.
PERMANENTE IMPERMANENZA è la definizione che più posso usare per descrivere il processo micro/macro di trasformazione continua…basta osservare una pianta per sentirne (e non dico “capire” ma “sentire”) la sua natura sempre cambiante…questa trasformazione continua può avvenire nella Gioia, questo ce lo insegna la Natura stessa.
COSA FARE, dunque?
Nulla, imparare ad osservare senza “fare” da un punto di vista della Coscienza. Sperimentare la meditazione-Presenza con costanza e dedizione e, soprattutto, RADICARE NEL CORPO UN RESPIRO LENTO E PROFONDO.
Sentire tutto il corpo, senza fuggire.
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Sentire tutti i sintomi, attraversando la paura e l’illusione di essere arrivati in fondo.
Cosa produce tutto questo?
Vi porta ad arrivare a conoscervi nel sentire, ad osservare i minimi cambiamenti del corpo, a dialogare con il suo linguaggio fatto di sensazioni, percezioni concrete, movimenti intuitivi sensoriali.
Vi porta ad espandere una conoscenza che non è di mente, non è razionale, è intuitiva ma può essere razionalizzata per essere al servizio della vostra (e solo vostra) Verità dell’esperienza della Vita.
Fidatevi dei vostri dolori, essi sono portali da attraversare per disidentificarvi dall’immagine di voi, illusoria struttura specchiata che vi distrae dal Centro della Coscienza.
Ci vuole tempo? Sì.
E’ facile? No, ma è semplice se vi ci dedicate ogni giorno.
Ne vale l’impegno? Questo potete deciderlo solo voi, con responsabilità e consapevolezza, in base alle priorità di vita che scegliete di nutrire.
Grazie.
Manuela Forte
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