Un cammino verso la libertà sacra .Care anime in cerca della verità, immaginate questo: l’intero universo è un vasto arazzo dell’essere, intessuto di fili invisibili che collegano ogni cosa: tu, io, le stelle, il vento. E se vi dicessi che esiste una chiave per comprendere questo arazzo, una chiave chiamata “ontologia”? Non la versione complicata dei filosofi o degli informatici, ma qualcosa di più semplice, più vivo: un modo di vedere ciò che è , al di là delle illusioni e dei rumori del nostro mondo.

Ho incontrato questa ontologia non in un libro o in una lezione, ma in un momento crudo e inaspettato. Un giorno, mentre ero alle prese con i miei pensieri – dubbi, paure, infiniti “e se” – mi è venuta una domanda: “Cosa è veramente reale?” “Non quello che penso o quello che mi è stato insegnato, ma quello che c’è lì, sotto la superficie. Fu come un lampo: tutto quel caos mentale era solo una storia che mi raccontavo. Dietro tutto questo c’era una libertà: pura, immensa, persino spaventosa.

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Questa libertà non è un concetto astratto. Questo è il cuore dell’ontologia, la scienza dell’essere. Ci dice che non siamo solo burattini manovrati dai fili del destino o vittime delle circostanze. No, siamo creatori, partecipanti attivi nel grande gioco dell’esistenza. Sartre lo aveva capito bene: siamo “condannati a essere liberi”, non come un peso, ma come un invito a danzare con la vita stessa.

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Un cammino verso la libertà sacra

Ma ecco la parte divertente, o quella terrificante, a seconda dell’umore. Questa libertà significa che non c’è nulla da biasimare. Né i tuoi genitori, né la società, né quel vicino rumoroso. Tutto ciò che sperimenti lo scegli, consapevolmente o meno. Quando me ne sono reso conto, ho riso: una risata profonda e liberatoria. Poi ho avuto un po’ di panico. Poi? Ho iniziato a vedere il mondo in modo diverso.

L’ontologia non è una via di fuga. Non ti porta in una terra fantastica dove tutto è perfetto. Ti riporta qui, ora, a ciò che è reale. Quel respiro che fai, quel battito nel tuo petto, quella scintilla nei tuoi occhi: questo è essere, crudo e vivo. E in questo essere c’è un potere: il potere di dire sì o no, di creare o distruggere, di amare o temere.

 


Come possiamo convivere con questa verità? È semplice, ma non facile. Inizia col restare in silenzio. Ascoltare. Non i tuoi pensieri, non il chiacchiericcio incessante, ma il silenzio che c’è sotto. Lì troverete l’ontologia, non come teoria, ma come presenza. Una presenza che dice: “Sei abbastanza”. Sei sempre stata abbastanza. »

Questo è ciò che ho imparato quando ho incontrato l’ontologia. Non fu una lezione scolastica, ma una scossa, una chiamata al risveglio. E ora passo il testimone a te. Guarda dentro te stesso. Chiedi: “Cosa è reale?” “Non ciò che vuoi o ciò che temi, ma ciò che è . La risposta potrebbe sorprenderti. Potrebbe persino liberarti.

In questa sacra libertà,
Richard Berry 

letto su : https://pressegalactique.com/2025/03/09/rencontre-avec-lontologie-un-voyage-vers-la-liberte-sacree/

Versione inglese: https://medium.com/
Traduzione a cura di Cammina nel Sole 

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