L’08 febbraio scorso Venere è entrata in Ariete ed il cuore si è infiammato. Venere è il pianeta del sentire, ma anche Archetipo del Femminile puro, la gentilezza, la delicatezza, la ricerca di armonia. Venere si congiunge alla Luna Nera in Ariete, che rappresenta la totale assenza delle qualità menzionate sopra. Quindi cosa succede nel nostro interiore? Ci sentiamo smarriti, perché tutto quello che abbiamo sempre cercato non lo abbiamo ancora trovato.
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E si sentiamo molto soli e falliti. Poi ci accorgiamo che non lo abbiamo trovato perché stavamo cercando in un luogo sbagliato. Fuori. Poi ci accorgiamo che in realtà la ricerca è stata una fuga. Il cercare qualcosa, la felicità, la serenità, l’amore, in realtà sono state scuse, palliativi, motivi per andarsene altrove, per non rimanere dove ci faceva male stare. E va bene, non potevamo fare altrimenti. Era tutto troppo doloroso, sconquassante, terribile, destrutturante. Il cuore si era spaccato in due e non conoscevamo altri rimedi se non la fuga. Tuttavia arriva il momento in cui la fuga finisce. Ad un certo punto (fortunatamente) imbocchiamo un vicolo cieco. O meglio, il vicolo cieco imboccato tanto tempo fa finisce. Contro un muro. Anzi, contro uno specchio, che riflette lo stesso muro che abbiamo costruito intorno al nostro cuore.
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Ora siamo lì, fermi a stazionare davanti a quel muro. Non ci sono più vie d’uscita, se non l’avvertire il peso dei mattoni sul cuore. Questa ora è la medicina. Gli Archetipi del Femminile sono congiunti insieme mentre scorre l’Onda Incantata della Luna Rossa, che rappresenta un processo di purificazione emozionale, di lacrime piante che finalmente sciolgono il ghiaccio in cui era rimasto immerso il cuore. E ci rimarrà immerso ancora, perché ci vorrà tanto tempo prima che questo possa tornare ad uno stato di apertura. Ma non importa. E’ il viaggio che conta, non quando si arriverà a destinazione. La presenza di Chirone in Ariete fa da custode a questo percorso di guarigione del cuore, che è assolutamente necessario in questo periodo.
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Gennaio ci ha costretto a prendere visione della vera situazione dentro cui vivevamo. Ora a febbraio ci viene chiesto di elaborare i contenuti sinceramente e senza più raccontarsela. Per cui non distraiamoci, anche se il respiro diventa faticoso. Rimaniamo in ascolto. Con chi abbiamo trattenuto parole? A chi non siamo riusciti a esprimere il nostro dolore? Quale sofferenza ci ha spaccato il cuore in due? Siamo ancora energeticamente bloccati nel nostro trauma? Prendiamone atto. Quella è la verità più bella di tutte. Non ne esistono altre. E non importa se non ci piace. E’ la nostra verità.
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Oggi siamo nel giorno del Viandante dei Cieli Rosso Intonante, Kin 213, la forza che deriva dal cuore quando si libera dei pesi antichi, quando così facendo, facciamo posto ad essi, alle lacrime, e non ne abbiamo più paura.
In lak’ech!
Stefania Marinelli
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