Martedì 19 giugno si formerà in cielo un incontro particolare, Venere a 6° del Leone si confronterà con Saturno, in moto retrogrado a 6° del Capricorno, in un aspetto angolare di 150°, il Quinconce. Quali energie sprigiona questa coppia dagli obiettivi ed orientamenti così diversi? Quali le memorie familiari che, ad un livello collettivo, potranno risvegliarsi?

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E’ fondamentalmente da vedere cosa si attiva in noi quando ci troviamo nella situazione di dover scegliere, chi di noi non si è mai trovato ad un bivio? Dato il coinvolgimento di Saturno in questo specifico aspetto, l’indagine può focalizzarsi su quali paure ed insicurezze si attivano, tali da portarci a proiettare esternamente delle responsabilità che ci appartengono.

Faccio un esempio pratico di vita vissuta: al giorno d’oggi non accade più (o almeno spero), ma quando avevo i figli piccoli e li portavo alla scuola materna ed elementare, molte mamme non lavoravano; la casistica era molteplice, alcune sostenevano di non trovare lavoro pur cercandolo, altre dicevano che il marito non voleva che lavorassero, altre ancora sostenevano di non poter lavorare a causa dell’assenza di aiuto per i bambini.

In tutti i casi ci troviamo di fronte ad un confronto Venere/Saturno, un conflitto tra l’apparente volontà di fare una scelta personale in direzione di una, seppur parziale, autonomia e un apparente limite imposto da persone o circostanze esterne.

In realtà i meccanismi interiori auto-sabotanti che si attivano hanno a che fare solo con noi stessi, ciò che appare esternamente sono solamente proiezioni, strumenti attraverso cui autorizzare una staticità, funzionale al mantenimento di certe situazioni, senza esposizioni a cambiamenti negli equilibri che spesso coinvolgono la coppia.

Dietro una Venere in Leone troviamo il Sole, pianeta dispositore del segno, dietro Saturno in Capricorno antichi modelli sociali e le figure che incarnano l’autorità. E parliamo allora di sensi di inadeguatezza femminile rispetto ai modelli socialmente accolti all’epoca dei nostri Antenati. I ruoli oggi sono decisamente cambiati, ma nel nostro bagaglio di convinzioni ereditate può celarsi da un lato il sentirsi un peso per la famiglia, dall’altro la paura di uscire da quei limiti che rappresentano comunque una sicurezza.

a volte temiamo noi stessi,  abbiamo paura che prendendo la nostra strada, operando alcune scelte, la nostra scala dei valori potrebbe totalmente modificarsi e non adattarsi più a quelle limitazioni.  Potremmo ritrovarci in una situazione di frustrazione determinata da un’inconciliabilità interiore tra il proprio desiderio di libertà e la percezione, anche non verbalmente espressa, di diniego e mancata approvazione da parte dell’altro.

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Anche i nostri figli, se adulti, potrebbero mettere in discussione alcune nostre scelte, scorgendo in noi un cambiamento talmente profondo da sentire che non torneremo più i genitori cui erano abituati, gli equilibri cambiano; in tal modo, attraverso il cambiamento del genitore, si scardinano per loro dei punti fermi, ad una certa età è bene così, ma ciò li porta ad un sentire di preoccupazione che, se verbalmente può essere espresso nei nostri confronti con una frase del tipo: “Mamma, non ti riconosco più, sono preoccupato”, può nascondere una paura profonda di sviluppare un rapporto più adulto col genitore stesso.

Nella relazione di coppia tutto ciò può emergere anche senza parole: prendendo la responsabilità di fare scelte autonome, necessariamente cambiano gli equilibri, rendendoci conto che la paura di costruire una realizzazione ed un successo personale non dipende da un partner poco incoraggiante, ma dalla nostra paura dell’insuccesso, possiamo lavorare in direzione di un cambiamento prospettico. L’ombra che ci insegue è la paura di non farcela, la paura di impegnarci in qualcosa che non dia i risultati sperati, la paura di mettere in discussione uno status quo di apparente equilibrio, oppure la paura di avere successo, di essere autonomi nel soddisfare i nostri bisogni.

Forse, inizialmente, un’iniziale frustrazione potrà innestarsi e serpeggiare silenziosa ma, l’energia di questo aspetto ci invita a risolvere un antico schema di rinuncia, attraverso la perseverante costruzione di un nuovo sistema valoriale, più aderente alla nostra natura e foriero di crescita focalizzata.

Attraverso l’energia di Venere/Saturno tra Leone e Capricornopossiamo approfittare per crescere interiormente lavorando su:

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  • Presenza di sé nel qui e ora: ogni volta che una paura ci riporta ad un’esperienza passata, possiamo mettere impegno consapevole nel tornare all’esperienza attuale, liberandola da antichi condizionamenti
  • Costruire una lucida immagine di sé e dei propri limiti: non è necessario stare sempre su un palcoscenico in cerca di un pubblico adorante per costruire auto-stima in base alle opinioni altrui; non possiamo piacere a tutti, quindi la prima volta che otteniamo un dissenso potremmo sentirci a dis-agio, se il valore che diamo a noi stessi dipende dal feedback altrui. Saturno vuole che conosciamo il nostro profondo valore come certezza interiore, incrollabile, senza bisogno di convalide esterne ma anche senza sentirsi male qualora queste convalide non arrivino.
  • Sviluppare una sana umiltà: umiltà è non sentirsi mai arrivati, la persona umile ha esperienza, è saggia, sa comprendere che ogni giorno impara da chiunque e ovunque, sa che c’è bisogno di tempo per realizzare sé stessi, lavorando parallelamente sulle proprie vulnerabilità, di cui fa un punto di forza
  • Collegato al punto precedente: le fragilità non sono debolezze, sono delicatezze e come tali vanno trattate, nel loro caratterizzarci in tutta la nostra unicità ed irripetibilità
  • Lavorare sulla propria integrità personale, sul principio di coerenza, faccio quello che dico, vivo in coerenza ai miei principi, rimanendo aperto ad ampliare e modificare i miei valori
  • Assumersi la responsabilità delle limitazioni che si vivono, in che modo stiamo sabotando la libera auto-espressione e perché. Spesso, alla base ci sono memorie castranti o repressive in campo educativo, anche di passate incarnazioni (es. istituti, orfanotrofi, prigionie, memorie di persecuzione ideologica, regimi dittatoriali ecc.). Ci si è sentiti sbagliati quando ci si è espressi o ci è stato intimato di stare zitti quando eravamo piccoli, o siamo stati fortemente ripresi quando ci siamo fatti i bisogni addosso, provando vergogna e reprimendo così la nostra creatività e libertà di espressione.
  • Prendersi del tempo per comprendere chi siamo veramente e verso dove vogliamo dirigerci, cosa vogliamo fare “da grandi”
  • Far luce sugli squilibri di responsabilità all’interno della coppia, chi si appoggia troppo a chi? Abbiamo quasi assunto un ruolo genitoriale nei confronti del partner accollandoci responsabilità non nostre?
  • Al contrario, ci sentiamo incapaci di prenderci un impegno di coppia stabile? Perché? Da cosa stiamo rifuggendo?
  • Sviluppare una capacità di scegliere, accogliendo anche l’inevitabilità del fatto che prendere una posizione in questa dimensione significa escludere l’altra, assumendosi la responsabilità di ciò che si sceglie sapendo che ogni scelta ha delle conseguenze, spesso anche per altre persone, rimanendo aperti alla possibilità di cambiare idea
  • Lavorare sulla consapevolezza che, anche se non siamo più fringuelli di 20 anni, ogni età ha la sua bellezza di esperienza e che il Sole anno dopo anno splende sempre in ugual maniera!

Ricordiamo che la chiave di realizzazione della nostra vita l’abbiamo noi, è un passe-partout, possiamo aprire e chiudere tutte le porte che vogliamo e, a volte, chiuderle solo per riaprirle in un momento più opportuno, nulla è per sempre ❤

Un abbraccio caro, have a nice day and good thoughts ❤

Ross

Rossana Strika – Astrogenealogia
 Iscrizione SIAF Italia  Counselor olistico n. FR637P-CO
Professionista disciplinato legge 4/2013
Astrologia Archetipica
La Scienza dell’Anima

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