I nuovi sviluppi degli studi sull’espansione della
coscienza hanno dato particolare attenzione alla capacità di formare immagini mentali e all’uso della
visualizzazione creativa
Sede della formazione delle immagini, è il cervello, formato dall’
emisfero destro, usato per le funzioni che richiedonouna valutazione globale, e dal
sinistro, sede del ragionamento logico.
Per poter usare la visualizzazione creativa nel modo più efficace è bene perfezionare le funzioni dell’emisfero destro.
E’ possibile avere immagini uditive, motorie, tattili, etc., ma le più comuni sono le visive, la cui caratteristica è quella di influenzare il corpo ed il comportamento, siano esse reali o immaginarie.
L’autoipnosi consente di raggiungere uno stato di completo rilassamento, grazie al quale le suggestioni arriveranno e influenzeranno l’inconscio.
L’immaginazione è la facoltà mentale di formare immagini o concetti di oggetti non presenti ai sensi, strettamente legata alla fantasia ed associata alle parti del cervello che si sviluppano nei primi anni di vita (infatti, i bambini ne sono molto dotati) e non si perde con gli anni, come gli artisti, che la stimolano continuamente, dimostrano.
La volontà non può far fronte a una forte immaginazione: se volontà e immaginazione sono in conflitto, sarà quest’ultima ad avere la meglio.
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La visualizzazione applicata ai sogni
I sogni sono esperienze soggettive personali ed uniche, immagini mentali che si verificano durante le ore di sonno ed appartengono al nostro subconscio, governato dall’emisfero destro del cervello.
Quando si ricorda un sogno, lo si riporta alla consapevolezza conscia, dominata dall’emisfero sinistro.
Un particolare stato onirico è il sogno lucido, in cui l’individuo sa consciamente di sognare, e sembra avvenire quando esiste qualche rapporto particolare tra conscio ed inconscio, ossia tra i due emisferi, la cui natura non è nota.
I sogni hanno un particolare contenuto emotivo, e i concetti e le idee vengono comunicati con le immagini, soprattutto visive, che ci danno un quadro della nostra autoimmagine.
E’ possibile influenzarla con l’immaginazione creativa, raffigurandosi come si vorrebbe essere e non come si è realmente, presentando al nostro inconscio l’idea di noi che ci è più congeniale, in modo da avere più possibilità di cambiare il nostro comportamento e la nostra autoimmagine.
Nei sogni si è l‘unico personaggio, spesso il principale. Nella visualizzazione si mantiene ancora il ruolo dominante ed è importante includere l’emozione, affinché fornisca energia per la trasformazione: se si vuole il cambiamento, si deve anche desiderarlo.
Le guide interne
Ogni persona è composta da vari “IO”, l’unione dei quali ne dà la personalità, che, in quanto formata da tanti tipi di “IO”, sarebbe bene immaginare come la risultante di più personalità.
Esiste anche un “IO” interno ed immutabile, il “vero sé”, che si sviluppa nel tempo, e attorno al quale si sviluppa un “falso sé”, formato dalle varie personalità di cui sopra, che si formano con la maturazione dell’individuo, sono determinate dalle persone che si frequentano e costituiscono sia il sé conscio (che è solo una piccola parte della nostra esistenza), sia il sé inconscio.
Fenomeni come la percezione extrasensoriale, l’ipnosi, la chiaroveggenza, scaturiscono dal rapporto tra il sé conscio con gli altri sé, mentre le esperienze mistiche possono spiegarsi con un legame tra sé conscio e sé superconscio o addirittura con l’inconscio collettivo.
La maggior parte delle esperienze sono consce, ma abbiamo la capacità di metterci in contatto con gli altri sé, incluso l’inconscio collettivo.
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Tutti possediamo caratteristiche sia femminili che maschili, a prescindere dal sesso di appartenenza, e ciò si evidenzia in modo particolare nei sogni, durante i quali le varie personalità assumono entità e caratteri distinti: le due o più persone coinvolte in una scena (di sesso opposto al nostro) possono rappresentare le varie personalità del sognatore.
Nel profondo di ciascuno di noi si nasconde il suo opposto: riconosciutane l’esistenza, è possibile trarne vantaggio.
Una guida interna può essere concepita come persona appartenente al presente, passato o futuro: in ogni modo farà parte del regno del vero sé, dell’inconscio, del superconscio o dell’inconscio collettivo, ma non sarà mai una manifestazione del conscio.
Le guide, appartenendo a zone mentali esterne al conscio, hanno cognizioni che vanno al di là del conscio, e sono sapienti, soprattutto per ciò che riguarda noi stessi e le loro capacità sono relative al livello di coscienza da cui provengono.
Per questo, è possibile scegliere una guida considerando a priori che:
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- il sé conscio è la parte della nostra coscienza in cui siamo direttamente consapevoli; contiene tutti i nostri sentimenti ed è formato da tutte le informazioni che recepiamo attraverso i sensi;
- il sé inconscio riguarda le funzioni corporee istintuali e le funzioni psichiche che concernono l’immaginazione;
- il vero sé è paragonabile ad uno schermo bianco immutabile su cui la nostra coscienza proietta immagini;
- il sé superconscio riguarda le ispirazioni ed è sede dei nostri principi e dei sentimenti d’amore e altruismo;
- l’inconscio collettivo: tutti i sé precedentemente descritti sono parte di un organismo più grande col quale si interscambiano.
Esempio di applicazione della visualizzazione creativa
Un problema vissuto da molte persone, è la timidezza, e la conseguente sottovalutazione delle capacità della persona da parte degli altri, che può portare a depressione, angoscia e solitudine, con la formazione di un circolo vizioso da cui è difficile uscire.
Si definisce timido sia chi ha difficoltà ad avere rapporti con gli altri, e quindi cercherà di evitare ogni incontro che comporti il dialogo, sia chi si sente imbarazzato solo in alcune situazioni, ad esempio le cerimonie ufficiali.
Alla base di entrambe c’è carenza di autostima, che è possibile monitorare tenendo un diario in cui elencare tutto ciò che provoca angoscia, registrare le proprie reazioni alle situazioni imbarazzanti, indicare tutti i benefici e le penalità che comporta essere timidi, annotare i nomi di tutte le persone che hanno respinto la persona o le idee, analizzando il motivo per cui ci si sente soli.
- La timidezza è determinata dall’ambiente: non lo si è geneticamente, ma si viene influenzati dalla famiglia.
Bisogna credere di poterla vincere, e che ciò implichi azione e cambiamento nel modo di pensare a se stessi, alla propria timidezza, al proprio modo di comportarsi, alla considerazione di ciò che gli altri pensano di noi, a come i valori sociali agevolano la timidezza.
Nulla nel proprio “vero sé” conferma che si debba essere timidi.
Attraverso la visualizzazione creativa, è possibile vincere il problema, seguendo questo programma:
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1) Abbattere le barriere che impediscono il raggiungimento di mete specifiche:
Si deve fare un elenco delle mete che si vogliono raggiungere, pensarci frequentemente, affrontarle una alla volta iniziando da quella meno impegnativa, associandone ognuna ad un’immagine che ne indichi l’importanza
(es: la più semplice come una rete da oltrepassare, la più difficoltosa come un grosso steccato da superare), porsi in stato autoipnotico e concentrarsi sulla barriera, immaginando di vincerla.
2) Eliminare i pensieri negativi: sempre in stato di rilassamento, rivolgendosi al proprio inconscio, ci si impegna ad evitare pensieri negativi, ognuno dei quali verrà sostituito da un pensiero positivo, portatore di potere ed energia.
3) Considerare i propri punti positivi e negativi attraverso un sosia
Partendo dall’autoipnosi, si visualizza un individuo identico a noi ma totalmente negativo, immaginando un vero e proprio processo, nel corso del quale si deve riuscire a convincere il giudice della propria unicità, evidenziando la nostra completa positività a differenza del sosia, chiamando a difesa chiunque possa confermare la nostra tesi.
4) Usare un mezzo per affrontare la solitudine
La solitudine può diventare accettabile immaginando di restare bloccati dalla neve, totalmente isolati ma con acqua, cibo, fuoco, e tutto ciò che è indispensabile alla sopravvivenza ed utile a farci passare il tempo, come libri, carta e penna, ecc. tranne computer, telefono, televisione e radio. L’idea, che all’inizio può angosciare, con l’uso della creatività consente di rendere accettabile, vivibile e perfino piacevole il restare soli con se stessi, e di conseguenza eliminare la sensazione di solitudine, trovando le risorse dentro di sè.
Il metodo della visualizzazione creativa è applicabile a qualsiasi obiettivo si voglia ottenere, purché si desideri veramente raggiungere la meta, si creda di conquistare la vittoria e ci si aspetti il risultato.