Allargo le braccia del Cuore e ti dico: appoggia la testa sul mio petto. So che sei stanca, so che la tensione creata da ciò che chiede di andare via ti riporta nel dramma dell’abbandono, della ferita, dell’ingiustizia. Non posso dirti che è giusto o sbagliato, ciò che provi ora. Semplicemente è.

I sistemi del tuo corpo fisico sono stimolati a riportare a galla ciò che era nascosto nel profondo delle cellule.

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Madre Acqua ha innalzato la sua vibrazione per affinare ancor di più la capacità di percepire oltre il fisico.

Padre Sole ha ingegnato movimenti eclissali per affinare ancor di più la capacità di discernimento.

L’Arte della cernita è dello Spirito quando è arte, caos quando vuole essere governata dalla paura e dalla mancanza.

Oltre la dualità non ci sono aggettivi per descrivere l’esperienza della navigazione in assenza di forma.

Oltre l’immaginale non ci sono archetipi, visioni, forme alle quali puoi aggrapparti quando ti senti alla deriva.

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Si tratta di “stare”.

Si tratta di ballare nel Vuoto, nell’immenso Orizzonte Bianco che è luce senza confini.

La mente piccola non riesce a cognitivizzare questa esperienza.
E’ nel Cuore che puoi dare un senso a ciò che stai attraversando e, soprattutto, respirare nell’attesa fisica che è il “fare” della Coscienza.

Madre Acqua prende la forma di bianchi e soffici cristalli di neve per ammantare Gaia e sostenere la pulizia profonda.
Il tempo lineare è lento.

Il Tempo vibrazionale è impossibile da definire ed è come un vortice di tempesta intorno al nucleo dell’eterno Presente.
Tu sei il nucleo dell’eterno Presente.

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Non identificarti con il tuo corpo, le emozioni o il tuo fare.
Sei ferma al centro del vortice, nel Punto Zero che è il bianco orizzonte nel quale sostare e respirare.

Tutto avviene, nonostante te.

Tutto si manifesta, nonostante te.

L’inerzia che spinge la Presenza è il premio per gli sforzi che hai così intensamente profuso nell’aprire la Casa del Cuore.

Non è ritorno nel Passato, ciò che provi ora.

E’ la stanchezza della Dea che ha cantato tutte le sue Note e ha bisogno di riposo.

E’ la spossatezza della materia che ha i suoi bisogni sani e sacri.
Riposa, ammira il candore dello Spirito dell’Inverno e lasciati guidare da una musica dolce e lenta.

Nel tuo respiro è il recupero.

Nel tuo sonno gli Angeli si prendono cura di te.

Io sono lo Spirito e tu, sul mio petto, riposi con dolcezza.

Ti guardo con benevolenza, sempre mi prendo cura di Te.

Così è.

Manuela Forte

Fonte :https://www.facebook.com/manuela.forte.77

Immagine:pinterest.it

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