Ed eccoci qui: dopo una stagione intensa di eclissi e un cielo particolare, la partita sta ricominciando piano piano.

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Ultimamente ci sono carte che riappaiono costantemente in quasi tutte le mie letture. Raccogliendole danno un significato magico e, spero, utile ad affrontare il momento attuale.

Nel taglio in alto vediamo due carte magnifiche: la Morte e il 4 di spade.

La morte, come carta e concetto, è stata parecchio storpiata dai retaggi culturali, in realtà è il regalo più grande che la vita stessa ci mette a disposizione.
È sempre a servizio della vita.
Parla di un periodo della nostra vita che finisce, se ne va, muore. Oppure di una parte di noi che non ci appartiene più, un modo di pensare, un rapporto, una trasformazione radicale interiore con pochi precedenti che rade al suolo ciò che è superfluo e che lascia solo l’essenziale.
Può morire un corpo, ma mai un anima.
Lasciato il corpo fisico l’anima torna a casa e decide da sé il suo percorso futuro.
Può scegliere un’altra incarnazione con annessi genitori, sfide, rapporti karmici e nodi che viene su questa terra a risolvere.
Come può scegliere di elevarsi.
La morte qui è simbolica e, appunto a favore della vita, lei non fa male, ma è la resistenza ad essa a farcene.

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La sussegue il 4 di spade: parla di sanazione, convalescenza dopo un periodo difficile, purificazione e guarigione. In ognuno di noi si è innescato questo processo e, purtroppo, il luogo comune insegna che la sanazione sia una passeggiata tra le rose.
In realtà avviene su più piani: con una profonda crisi personale, emotiva, sintomi fisici che lanciano segnali. Ogni purificazione passa attraverso il corpo ed è importante tenerlo più pulito possibile. Il corpo ci parla e sta a noi ascoltarlo.
La sanazione è in atto e il processo di morte simbolica l’ha innescata.

Ma come mai tutto questo?
Le tre carte in basso rispondono.

Vediamo un asso di spade: rappresenta il karma, ciò che è inevitabile ed è doveroso. Simbolicamente è la spada che taglia il cordone ombelicale (da qui le goccioline intorno ad essa) e crea l’illusione di separazione dall’uno. È il momento in cui l’anima incarnata sperimenta le difficoltà al di fuori del grembo materno, senza la sua protezione. Infatti la mano è imponente. Prima o poi saremmo dovuti nascere ed era inevitabile, prima o poi questo processo si sarebbe innescato ed era altrettanto inevitabile.

La carta seguente è l’8 di bastoni. Parla di movimento verso qualcosa di positivo. Se guardate bene la carta non vi è la presenza di figure umane o esoteriche. Ci sono solo 8 bastoni che spiccano il volo. Qui c’è in gioco qualcosa di più grande: le leggi universali che muovono tutto. Il bene supremo, con un disegno più grande di noi. Sui bastoni ci sono delle foglie, segno che la vita è ovunque e la vita in sé è sacra e più forte di quello che umanamente possiamo concepire.

 

Verso cosa ci stiamo muovendo? Verso la sacra triade. Il 3 di coppe. Rappresenta il padre, il figlio e lo spirito. Sono tre donne che ballano in festa con tre calici alzati al cielo in segno di assoluta gratitudine a ciò che c’è così com’è. Parla di perfezione, amore incondizionato, gioia e massima soddisfazione.

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Quindi, dove stiamo andando?

Il superfluo se ne è andato e ora ce ne stiamo liberando attraverso vari stadi di purificazione e sanazione. Ognuno con il proprio percorso e il proprio livello di consapevolezza. Niente è sbagliato, tutto è perfetto così com’è. Tutto ciò era inevitabile per andare verso la vibrazione dell’amore come filosofia di vita.

Prendere con gratitudine e lasciare andare con amore.

Buona sanazione anime belle ❤️

S.Zaiello

Fonte :https://www.facebook.com/moonyandtarots/

 

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