Avremo il fenomeno di Equinozio d’autunno nella notte del 23 settembre alle ore 3.54 italiane.

“Quella vecchia sensazione di Settembre, rimasta dai giorni di scuola, dell’estate scorsa, le vacanze quasi finite, la raccolta dei doveri, libri e calcio nell’aria… Un altro autunno, un’altra pagina girata: c’era qualcosa di giubileo in quell’annuale inizio dell’autunno, come se gli errori dello scorso anno fossero stati spazzati via dall’estate”. (1)

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Poche parole per questo Equinozio … scrivo sempre articoli molto lunghi e qui vorrei attraversare con voi questo crinale, tra l’estate e l’autunno, attraverso un viaggio di suggestioni, citazioni e immagini. La mia comunicazione preferita, oltre la parola, è l’evocazione di mondi altri, come le stelle evocano e raccontano e ci riconnettono con l’infinito, così i romanzi, i quadri, i film ci portano per mano a comprendere altre vie che non consociamo aprendo spazi.

Equinozio come punto di equilibrio tra il giorno e la notte, la luce e l’ombra e occasione per noi di passaggio tra i disequilibri e luoghi d’anima dove cercare pace, terre salde e cieli tersi, appesi al filo della nostra vita – respiro forte e fragile – come la corda tirata dei funamboli su cui ci troviamo a proseguire sempre in avanti, nello spazio tempo datoci dallo scorrere stagioni e della rotazione della terra intorno al Sole – vita. Esso, centro vitale di tutto il nostro sistema, disegna una trama di sospensione e respiro, nei quattro momenti che durante l’anno – due Equinozi: primavera e autunno, e due Solstizi: inverno estate, in cui compiere una sosta, un puntello per far luce e osservare la nostra vita e noi stessi, prima di ripartire, mutare la rotta, aggiustarla o perseguirla.

La Bilancia, il segno solare che fa il suo ingresso nella notte dell’equinozio, s’incarica di insegnarci questa strana cosa con cui noi ci troviamo a che fare da quando siamo nati e porta il nome di polarità. Come esseri spirituali incarnati in corpi terreni, siamo chiamati a fare esperienza nella materia, e questo comporta la legge del dualismo, o legge degli opposti, che noi dovremo imparare a conoscere. Scegliere una strada piuttosto che un’altra, sentire che se provo amore, in un’altra parte di me ci sarà una corrente contraria e opposta nella polarità dell’odio. Le leggi che governano l’essere in un corpo fisico mettono sempre in conto che se io sono in una porzione di mondo, non posso essere in contemporanea fisicamente in un’altra porzione di mondo. Cose stupide e scontate? No, perché noi spesso queste leggi, che sono le prime a governare la nostra psiche, le scordiamo.

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Come scegliere dunque ogni volta la strada giusta, se ogni scelta comporta un perdere qualcosa d’altro? Questa è spesso una delle domande che si pone chi ha molti valori Bilancia: sarà la scelta giusta che accontenta tutte le parti? E’ chiaro che no (anche se può capitare, ma non dev’essere l’obbiettivo principe da perseguire), perché siamo esseri duali, e ci tocca scegliere una tale posizione piuttosto che un’altra, e spesso questo comporta non accontentare uno o l’altro o nessuno.

Siamo animali sociali, entriamo nella vita in una fase di dipendenza totale per giungere a una autonomia mai del tutto completa a livello emotivo, proprio perché abbiamo bisogno gli uni degli altri, un bisogno sano e consapevole – amorevole – lasciando indietro la dipendenza affettiva dell’infanzia. L’Equinozio, questa giornata di sospensione delle parti, energicamente limpida nel suo equilibrio tra le ore del giorno e la notte, ci pone di fronte alla nostra bussola interiore.

 

Dove devo cercare un equilibrio tra due estremi nella mia vita?

Quale parte di me protende troppo da una parte e poco dall’altra?

Quale parte di me cerca di accontentare capre e cavoli senza essere davvero vicino a se stesso?

 

E’ chiaro che l’equilibrio perfetto che noi cerchiamo attraverso le lenti deformate del nostro Io – duale, non esiste, finché c’è vita c’è movimento, e dove c’è movimento, esiste il continuo assestamento di tutte le cose che non è mai immobile e l’equilibrio risiede nella fluidità: un movimento morbido che unisce l’energia maschile attiva, a quella femminile passiva e li armonizza nel  “flusso della vita” – Proprio come un pesce in un fiume sospinto dalle correnti è aiutato a non temere svolte, gorghi, e insenature.

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Questo Equinozio che anticipa di poco il Plenilunio in Ariete del 25 settembre, apre la questione dei rapporti interpersonali, specialmente quelli sentimentali, dove investiamo di più della nostra vita. “La vita è rapporto“, ci racconta Eva Pierrakos, (di cui qui a seguire troverete un estratto), perché è questo il luogo fisico relazionale di esperienza che possiamo vivere nella materia per comprendere appieno le leggi del dualismo e la polarità. L’incontro con un altro essere, svela tantissimo di noi stessi, perché ci piace, perché non ci piace più, cosa ci evoca, quali mondi arcani io ritrovo nell’altro. Quali mondi sepolti alle memoria mi fa rivivere il nostro teatro – relazione e il suo equilibrio o disequilibrio, altro non racconta che come miei (e i suoi) opposti interiori siano o meno armonizzati – integrati. Le zone di noi stessi che abbiamo ricacciato nell’ombra, vengono magicamente riattivati dall’amore. Quale miglior terreno fisico che non impararlo grazie allo specchio che ci offre l’altro?

Mi viene posta spesso la domanda “Ma lui è l’uomo/donna giusto per me? Perché allora soffro così tanto? Perché ci facciamo male ogni volta?”. Per questo motivo: solo l’amore ha la forza di farci innamorare di qualcuno che va a toccare quei punti deboli che tengo celati, quelle falle che ho rimosso e dimenticato, quegli spiragli che dovrei aprire. Solo la forza dell’amore ci può far passare dentro queste sofferenze per poter cambiare comprendere, cambiare ed evolvere.

Spesso nelle amicizie si sceglie l’anima affine, il simile, colui che non ci tritura l’anima e non ci fa il cuore a pezzetti come l’amato/a che se pur affine, ha delle cose proprio differenti da me, che sbattono contro le mie in maniera dolorosissima a volte. Nel Tema di Equinozio Venere, (governatore Bilancia) si trova nello Scorpione opposta a Urano in Toro e quadrata a Marte in Acquario: la luce è puntata sul trovare l’armonia nell’apparente disarmonia, conoscere il conflitto per poterne vedere il nesso e il significato, quel disegno che lega tutte le cose, gli incontri e le incomprensioni, che sono su un piano più alto di anima, immensi abbracci e patti anemici presi molto tempo prima di essere qui. Pensiamo a quanta spinta c’è dietro anche all’amore più sbagliato, quanta spinta dell’anima nel cercare di mutare, proprio grazie a lui/lei, il carnefice che si è scelto tra mille e che si presta per noi a mostrarci ciò che non riusciamo a vedere.

Troviamo un momento per questo Equinozio, per esprimere desideri, Venere, non solo è legata all’amore e alle relazioni, anzi, è il principio di Scelta che dicevo inizialmente, tema preferito della Bilancia, spesso perennemente dibattuta e indecisa. Siamo venuti qui nella materia per imparare a scegliere ogni minuto della nostra vita, chi vogliamo amare, dove vogliamo condurci, chi sarà con noi e chi no.

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La scelta è interna a noi stessi, come un amo che si lancia quando si pesca, noi lo lanciamo lontano ma non sappiamo quale pesce pescherà e quando.

Prima di compiere una scelta, indipendentemente dal mondo fuori, da ciò che ci chiede e dalla possibilità o meno di realizzare i nostri sogni e mutamenti, la posizione da prendere è rispetto ai nostri principi e valori, che non sono rigidi, possono essere mutati dall’infanzia – quando non avevamo tanta libertà di scelta – e potranno essere fluidi, perché ora non rischiamo più l’abbandono come da bambini quando non ci adattavamo ai valori o desideri altrui.

Ricordiamoci questo, ora nessuna cosa o persona ha più il diritto di ricattarci emotivamente (Venere in Scorpione dovrà farci scavare nelle intenzioni sotterranee), quindi se ancora sta accadendo, se ci sentiamo in trappola, se non riusciamo a essere totalmente noi stessi perché temiamo di essere abbandonati, iniziamo a prenderci per mano e condurci verso la liberazione e la crescita del mondo adulto in cui siamo responsabili nel bene e nel male della nostra vita e della nostra felicità.

Gettiamo l’amo del desiderio più bello che possa esistere, e poi fluiamo nella vita, senza controllare più come essa risponderà al nostro desiderio; la vita è saggia e creativa di noi, ci condurrà dove è giusto che sia, se noi saremo sempre vicini al centro del nostro cuore, e aperti alla sorpresa che giungerà dal mondo.

 

 

“Che cos’è la vita? E’ una domanda che molti si pongono.
La vita è rapporto.
Possono essere date altre risposte, e tutte potrebbero essere valide, ma al di là di tutto, la vita è rapporto.
Se non si ha nessun rapporto non si vive. La nostra vita, i vostri rapporti, sono collegati ai vostri atteggiamenti e vissuti interiori. Si possono avere rapporti positivi o rapporti negativi, ma nel momento in cui si stabilisce un rapporto, si vive. Ecco perchè l’individuo che ha dei rapporti “negativi” è più vivo della persona che non ha nessun tipo di rapporto. I rapporti distruttivi determinano inevitabilmente uno stato di crisi, che è la premessa per superare la distruttività.

Siete abituati ad associare la parola “rapporto” soltanto agli esseri umani, ma in realtà, questa parola può essere applicata a tutto, anche
agli esseri inanimati, ai concetti, alle idee. Essa può riferirsi alle circostanze della vita, al mondo, a voi stessi, ai vostri pensieri e ai vostri comportamenti.

La gamma dei possibili modi di rapportarsi è molto ampia. Cominciamo con la forma più bassa che si trova sulla Terra, la forma minerale. Dal momento che i minerali non hanno coscienza, si potrebbe credere che essi non siano in grado di avere dei rapporti. Ciò non è vero. Dato che sono vivi, hanno dei rapporti, ma limitatamente al loro livello di vita; più precisamente, un minerale è un minerale proprio perché la sua capacità di stabilire rapporti è rudimentale. La sua funzione è quella di lasciarsi scoprire e usare, perciò esso ha nel rapporto un ruolo completamente passivo. La capacità di un animale di stabilire dei rapporti è molto più dinamica, perchè questi risponde attivamente agli altri animali, alla natura e agli esseri umani.

Gli essere umani possono arrivare a una qualità di scambio totale e conoscenza intima di un altro essere umano, e la capacità di stabilire un rapporto dipende dal nostro livello di coscienza.D
Cosa determina la profondità di un rapporto?
Qual’è il vero criterio: lo scambio di idee o forse lo scambio del piacere sessuale? Entrambi possono essere presenti, ma ciò non rende la comunicazione necessariamente più profonda.
L’unico vero criterio è la vostra genuinità, la vostra disponibilità, il vostro desiderio di sentire, di coinvolgervi, di rivelare voi stessi e tutto ciò che vi sta vramente a cuore. 
Quante persone conoscete a cui potete confidare le vostre pene, i vostri bisogni, le vostre preoccupazioni, i vostri desideri, le vostre aspirazioni?
Pochissime, se non nessuna. Nella misura in cui vi permettete di diventare più consapevoli di questi sentimenti, potete trovare più amici con cui condividerli e con cui creare  un rapporto significativo.
Se fuggite da voi stessi, come potete desiderare di comunicare agli altri ciò che volete tenere nascosto a voi stessi?
E’ necessario impegnarsi in un lavoro di auto-trasformazione perché solo grazie ad esso, si può riuscire ad ammettere a voi stessi e questo è il requisito per cominciare ad avere rapporti autentici e a condurre una vita completa.
Perfino il rapporto con altri aspetti della vita, quali l’arte, la natura, le idee, prende forme nuove e più vive, in quanto questi aspetti non sono più usati per evitare sentimenti dolorosi.

Quando avrete raggiunto una vera comprensione di voi stessi, e conseguentemente, la liberazione dalla prigione da voi stessi costruita, non vi saranno forzature nei vostri rapporti e nel modo in ci vi rivelerete in essi. Sceglierete intuitivamente le persone, le occasioni e le maniere giuste.

Spesso gli psichiatri diagnosticano le persone a seconda della loro capacità di stabilire rapporti e della profondità e significatività di questi. E’ stato osservato che, a volte, le persone seriamente disturbate, o con grandi sofferenze affettive, possono ricevere aiuto più facilmente di altre che lo sono di meno, perché queste ultime possono ingannare se stesse, e fare finta che le cose non vadano poi tanto male, continuando a  nascondere a se stesse la verità.
Le persone più sofferenti non possono ricorrere a questo sotterfugio. Esse giungono perciò al punto in cui devono fare una scelta: decidere se guardare onestamente alla loro vita interiore, senza autoingannarsi, oppure no. L’altra alternativa è che entrino in crisi e ciò pospone il confronto con se stesse. In ogni modo, questi individui  sono più vicini al momento della decisione anche dovessero raggiungerlo solamente nella vita successiva, di quanto non lo siano le persone meno nevrotiche, che continuano invece a sfuggire a se stesse. (2)

 

 

“Autunno: fiamma brillante prima del torpore invernale; raccolta; arancio, oro, ambra; notti fresche e l’odore del fuoco. Le nostre strade alberate sono infuocate, le nostre cucine sono colme dell’odore della nostalgia: mele che ribollono nella salsa, zucca tostata, cannella, noce moscata, sidro, il calore stesso. Le foglie che scintillano con colori selvaggi appena prima di morire sono lo spettacolo più vecchio del mondo, e tutto ciò che vediamo sta festeggiando con un ultimo violentemente colorato urrà prima del bianco e nero e del silenzio dell’inverno. L’autunno ci implora di danzare e cantare e scrivere con lo stesso dramma e ardore.” (3)

“Non è forse questo un vero giorno d’autunno? Proprio la malinconia che amo – che rende la vita e la natura armoniose. Gli uccelli si consultano sulle loro migrazioni, gli alberi stanno freneticamente indossando le pallide tinte del decadimento, e cominciano a spargersi sulla terra, così che i passi di chiunque non possano disturbare il riposo della terra e dell’aria, mentre loro ci regalano un profumo che è un calmante per lo spirito inquieto. Delizioso autunno! La mia stessa anima si sposa con esso, e se fossi un uccello vorrei volare per la Terra in cerca degli autunni successivi.” (4)

 

Buon Equinozio d’autunno a tutti,

e mi ero ripromessa di fare un articolo breve… grazie a chi è arrivato fino qui.

 

Anna Elisa Albanese 

Note citazioni:

(1) testo di WALLACE STEGNER

(2) testo di Eva Pierrakos da "Unione Creativa, il sentiero della coppia", edizioni Crisalide

(3) testo di SHAUNA NIEQUIST

(4) testo di GEROGE ELIOT

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Immagine 2: disegno di  helena nelson reed

Immagine 3 : tratta da: https://www.pinterest.it/pin/388787380311015463/?lp=true

Immagine 4: Autumn's Bounty by Ruthie Redden

Immagine 5: tratta da: https://www.pinterest.it/pin/382946774545302755/?lp=true

 

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Fonte : https://www.sentieroastrologico.it/equinozio-dautunno-23-settembre-2018-la-forza-dellamore/

 

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