“Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare da dove sei e cambiare la fine”. 

Cit

Bisogna imparare a Stare nelle cose e ad Amarle per come esse sono.

Bisogna camminare guardando avanti con uno zaino pieno di Amore per sé stessi e con una gran dose di umiltà. Per riconoscere e assecondare serenamente il tempo del riposo, senza per questo sentirsi sconfitti, ogni qual volta la stanchezza prenda il sopravvento.

Come pionieri che attraversano terre sconosciute e che non sanno cosa li aspetta. Semplicemente esplorano, con l’intento di aprire nuovi varchi e strade mai solcate fino a quel momento. Camminano senza sapere e non se ne preoccupano. Certo, sono temerari innovatori!

 

E’ complicato prendere coscienza di quanto certi nostri atteggiamenti negativi ci tengano a lungo prigionieri e come sia difficile lasciar andare la paura di ricadere in un dolore già vissuto, soprattutto se consideriamo quanto anche quello stesso dolore può facilmente diventare una zona di comfort alla quale ci si ancora senza neppure rendersene conto. Quando invece dovremmo tenere bene a mente che siamo noi la nostra unica e sola ancora di salvezza.

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Ma ad un certo punto la direzione diventa una soltanto. È allora che il Cambiamento si realizza…

E nonostante esso sia un duro processo che ricopra la vita intera, la differenza di approccio al tema risiede nel grado di consapevolezza che si ha nel viverlo. Come spesso scrivo, tutto dipende da quanto siamo svegli e presenti a noi stessi. Ebbene, il tempo in cui raccontare di un potente cambio di rotta e di una metamorfosi profonda è oltremodo maturo. La coscienza collettiva si sta ampliando a dismisura e una crescente volontà da parte delle nostre anime a comprendere certe dinamiche, a stanare gli schemi e a resettare in nome di un’Essenza che tira calci nel voler essere riconosciuta e amata così com’è, senza fiocchetti, maschere o sovrastrutture invalidanti, lo è altrettanto.

Il silenzio, l’osservazione, l’ascolto e la volontà di scendere nelle memorie della nostra terra sono state (e lo saranno ancora) determinanti per realizzare e manifestare il cambiamento sotto una nuova lente. Il cambiamento si attua nel momento in cui esso si riconosce e si porta alla luce “l’oggetto” da voler cambiare. Cambiare è un atto che si sceglie. Si, perché il Cambiamento non si racconta: si fa’.

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Il vero “cambio” inizia sempre e soltanto dentro di noi che come i serpenti ci spogliamo della nostra vecchia pelle per abitarne un’altra. Le relazioni e le esperienze in generale ne sono il motore e accendono quella scintilla che poi innesca tutto il processo. Riconoscersi attraverso gli altri è come prendere una lente di ingrandimento e passare in rassegna sé stessi. Perché dietro ogni risonanza, emozione, istinto o reazione vive e si annida la C o n o s c e n z a. E allora il cambiamento diventa “illuminato” in quanto esso che richiede azioni coraggiose e attente, si mette in campo non una volta soltanto ma ogni volta. E noi, concreta espressione e manifestazione del Cambiamento stesso, possiamo scegliere quale linea della vita attrarre, in quale direzione posare lo sguardo e cosa mettere in gioco in ogni momento: resistenza, rifiuto e lotta oppure accoglienza, fiducia e amore.

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Cambiare nella direzione dell’Amore Incondizionato è il più profondo e illuminato atto di crescita che possiamo coscientemente scegliere. L’amore in tal senso mi piace immaginarlo come un nucleo di energia da cui poi ogni cosa prende vita. Il punto zero. Perché imparare e allenarsi all’amore incondizionato ci cambia in modo talmente radicale che tutto di conseguenza assume forme differenti. Niente a quel punto sarà più “contro”, ma al contrario tutto ci verrà “incontro”..

Le nostre sofferenze sono figlie di squilibri interiori ancora non portati alla luce e non riconosciuti, quindi non accettati. Soffriamo perché idealizziamo e investiamo persone, situazioni o cose di eccessiva importanza. Soffriamo perché siamo di-pendenti, perché disprezziamo e ci lamentiamo ciclicamente di qualche cosa (magari di contro osannando noi stessi e il nostro impeccabile agire). Soffriamo perché desideriamo sempre più di ciò che abbiamo o perché lo vorremmo diverso da com’è. Perché vogliamo tutto e subito, perché ci sentiamo in colpa o non riconosciuti abbastanza….perché…perché….infiniti perché. D’altro canto solo attraverso questi squilibri possiamo spogliarci di tutto riconoscendo noi stessi attraverso l’amore. L’amore cura e guarisce. Certe anime tutto questo lo sperimentano a pieno e ne fanno esperienza consapevole, altre invece sono ai primi passi. Ognuno è nel proprio “tempo di maturazione”. Ciò che conta è camminare con la luce sempre accesa per darsi e avere l’opportunità di vedere. D’altro canto i tesori più preziosi si nascondono in profondità, e laggiù, (ognuno col proprio tempo) dovremo andarci tutti, se vogliamo finalmente trovare il nostro bel tesoro.

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Siamo alla ricerca di continue certezze, risposte e di punti fermi. Di maestri e di guide che ci indichino cosa fare e quale direzione prendere. Tutto ciò è chiaramente parte della natura umana ma “la chiamata” mai come adesso ha invertito la direzione. Il grido è forte e viene da dentro. Niente è fuori. A urlare è il Nostro Maestro Interiore che ci spinge verso scelte e direzioni obbligate per la nostra evoluzione e realizzazione. Dunque le parole lasciano lentamente spazio ad azioni più consapevoli e noi continuiamo sempre più a svegliarci

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Osserviamo noi stessi e tutto ciò che c’è. Osserviamo senza mettere in campo resistenze. Osserviamo e ascoltiamo ciò che accade con tutti i sensi e “oltre i sensi”. Muoviamoci in questo spazio interiore assecondando il nuovo campo di azione (sebbene sia sconosciuto) seguendo il differente ritmo da cui siamo richiamati in modo tanto forte quanto naturale. Tutto in questa dimensione diviene giorno dopo giorno più spontaneo e quindi autentico. Oscilliamo nelle disarmonie senza paura né giudizio perché attraverso esse domani sperimenteremo integrità e quiete. Più esistono allineamento e armonia interiori, più si diventa co-creatori della propria realtà. Più si accoglie e ci si immerge con fiducia nelle cose e nelle esperienze, più le risposte arrivano senza sforzi e la direzione appare nitida. I dubbi e le paure si dissipano e la bussola interna direziona i nostri passi senza che neppure ce ne rendiamo conto. Le forzature in ogni senso lentamente finiscono per dissolversi come nuvole nel cielo e le note stonate altrettanto lasciano sempre più spazio a splendide melodie…

Stupiamoci e lasciamoci stupire dall’infinita ricchezza delle cose semplici.

Restiamo in ascolto.

Nell’ascolto non solo noi stessi ma anche degli altri, senza “aggiungere” né “proiettare” nulla. Saper ascoltare è un compito tanto arduo quanto nobile così come imparare a discernere ciò che è bene “lasciar entrare” e ciò che invece è necessario resti “fuori” dal nostro spazio. Siamo continuamente bombardati da informazioni, rumori e messaggi subliminali che silenziosamente entrano e lavorano nel nostro campo sottile. Perciò è fondamentale essere centrati e creare un intoccabile luogo sacro, perché restare al centro del nostro mondo ci aiuta a vibrare alti e a non lasciarci tirare di continuo come fossimo foglie in balia del vento.

Amiamoci profondamente senza paura.

Noi siamo la Creazione.

Noi siamo il Cambiamento.

Con amore,

Alessandra Ruta

#sultettoconale

Fonte : https://sultettoconale.wordpress.com/2020/01/31/il-cambiamento-non-si-racconta-si-fa/

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