Nella visione della psicosomatica evolutiva (alla luce della Nuova Energia), vi sono delle considerazioni da fare rispetto alla memoria meta-cellulare della prima infanzia.

Mi capita spesso di sentire persone che dicono “non ce la faccio più, ma quando finisce questa disgregazione, trasformazione, rilascio delle memorie?”, oppure “ho già lavorato tanto su questo aspetto di me, quando finisce?”.

La mente “piccola” tende a non considerare la complessità di un sistema biologico qual è il corpo umano, fatto di multi-strati materiali e coscienziali.

Mi spiego:
se ho una cicatrice sul braccio, non solo il mio corpo dovrà riparare il danno subito in termini di tessuti connettivi e funzioni sanguigne, linfatiche e nervose, ma sarà anche necessario affrontare l’EMOZIONE che è rimasta imprigionata nella memoria delle cellule.

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Non esiste una parte del corpo, che ha (o ha avuto) una sofferenza, alla quale non vi sia associata una somma di pensieri (cognitivizzazione dell’evento traumatico) e di emozioni, che fanno parte del bagaglio “esperienza” che è registrato nel mio organismo.

In considerazione di ciò, potrebbe sembrare una impresa titanica quella di pensare che si debba analizzare, pezzo per pezzo, il nostro corpo (intenso come “analizzare la memoria meta-cellulare associata alle parti del corpo dolorante).

La Nuova Energia, questo flusso che ci sta inondando di “codici di luce” che stanno stimolando la struttura cellulare del corpo umano (il nostro corpo, e vale per tutti) a trasformare, disgregare memorie, purificare, elevare la vibrazione, espandersi coscienzialmente, spinge il nostro CORPO FISICO a rilasciare TUTTE LE INFORMAZIONI associate alle esperienze fatte che ancora ristagnano.

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Questo rilascio può portarci nuovamente a SOFFRIRE in qualche parte, dove pensavamo di aver terminato l’impresa di purificazione, rilascio e rigenerazione.

Non è qualcosa che cerchiamo di fare con la testa, no, E’ UN PROCESSO CHE AVVIENE DA SE’ seguendo una struttura intelligente e sempre tutelante, se lasciamo che sia l’intelligenza del corpo a farlo.

Ciò che decidiamo, è il nostro INTENTO A VOLERCI RISVEGLIARE AL VERO SE’, questo è l’unico intento che davvero ci rende disponibile a fare in modo che la Vita si faccia attraverso di noi restituendo al corpo fisico la sua struttura integra, armoniosa, colma di Grazia.

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Questo cammino di rigenerazione e trasformazione richiede anni, pazienza, saggezza, richiede che si impari a coltivare la leggerezza se non si vuole appesantire l’opera di trasmutazione, richiede che si usi la testa (il pensiero) in modo intelligente A FAVORE del movimento di espansione e non CONTRO, come accade quando ci si lamenta o ci si pone in opposizione rispetto a quel che accade.

E’ necessario usare intelligentemente l’alimentazione, la medicina allopatica quando serve, la medicina naturale quando serve, integratori, attività psico-fisiche e creative, in un movimento armonioso e sempre in cambiamento.

Non fissiamoci su regole, abitudini (anche se sembrano sane), modi di fare o essere che limitano la naturale, spontanea espressività dell’Essere che siamo che si manifesta, sempre diverso, in ogni istante.

Impariamo a vivere con GIOIA e LEGGEREZZA la PRECARIETA’ (oh sì, so quanto questa parola faccia paura a molti).

Nella consapevolezza della precarietà, del sapere che sono qui adesso e potrei non esserlo più domani, o tra dieci minuti, posso gioire veramente per il grande dono della vita, piuttosto che morire (credendo di vivere) al rallentatore in una parvenza di spazio protettivo, che limita l’espansione del mio essere.
Senza coraggio, non vi è SALUTE.

Senza forza di volontà (nel pensiero e nell’azione), non vi è CONQUISTA.

Conquistare SALUTE, PROSPERITA’ DELL’ESSERE, AMORE E ABBONDANZA, non è lottare, competere, fare a gara con altri o altro.

Conquistare è LASCIARE CHE LA VITA SI FACCIA attraverso di me.

Questa è la vittoria vera.

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Ed io, che conosco il canto delle cellule, che vedo il riflesso della disarmonia come disequilibrio nel corpo fisico, posso dirvi che la mia più grande vittoria è stata quella di VIVERE la VERITA’ dell’essere, di lasciare che avvenga.

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Sì, ci sono ancora dolori fisici, come in questi giorni di “ritorno” della memoria infantile che chiede il suo transito. La personalità ancora si perde quando la paura prende il sopravvento.

Il Cuore osserva e ride, mentre tutto questo avviene, e gode delle gioie e della meraviglia dell’Essere.

Vi abbraccio da cuore a cuore e, per chi ha avuto pazienza e coraggio di leggere fino a qui, posso solo dire: forza, coraggio, ogni sforzo, ogni lacrima, ogni passo, ogni comprensione e consapevolezza che acquisisci per essere PIU’ GRANDE NELL’AMORE DI TE ne è valso lo sforzo.

Così è.

Grazie.

Manuela Forte

Fonte : https://www.facebook.com/manuela.forte.77

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