Se l’ elemento fuoco gira nel corpo, non è possibile sentirsi depressi.
Se il fuoco brucia, anche se abbiamo mille problemi con partner , lavoro, figli, famiglia, casa etc…. non c’è posto per la depressione. Anche Jung alludeva ad una simile relazione tra la terra e il fuoco, quando si riferiva alle “ombre” della personalità
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Il fuoco è un solutore di problemi, anche se nessuno ama il fuoco quando si infuria, ci vuole proprio una certa dose di giusta indignazione o di passione o di calore per sentirsi abbastanza motivati e potenti per operare dei cambiamenti che faranno la differenza nella nostra vita.
La depressione sopraggiunge quando il fuoco ha perso la speranza… Ciò che vogliamo in fondo è far salire il fuoco dalla brace sotto la cenere, perchè al di sotto della tristezza di fingere che non ci interessa niente di niente o siamo indifferenti a qualcuno o qualcosa che ci ha ferito, si cela molta rabbia, di solito quella seppellita nel pantano della mancanza di speranza, della irrimediabilità…
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Certo ci sono sempre delle ragionevoli motivazioni per avere emozioni tristi, ma nonostante quelle ragioni se il fuoco circola, se si mette in movimento, esse non possono persistere. L’energia che deriva da questo movimento da il senso che i problemi possono essere affrontati e questo è il primo passo per uscire dai buchi neri emotivi.
Chi sa di avere un cattivo carattere, può spaventarsi del fuoco, perciò potrebbero pensare di fare un favore al mondo nascondendosi nella tristezza, ma è un posto sbagliato rintanarsi lì, se la causa è rabbia negata.
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Non aiutiamo il fuoco a maturare se rinunciamo ad apprendere e praticare rispetto, autodisciplina e tempismo appropriato, in una data situazione.
http://saluteolistica.blogspot.it/2014/05/la-depressione-arriva-quando-il-fuoco.html