IL Solstizio d’Inverno rappresenta da sempre un momento magico in cui, dopo la notte più lunga dell’anno il Sole torna ad allungare via via le nostre giornate simboleggiando la vittoria della luce sulle tenebre; il  Sol Invictus , chiamato così nell’antica Roma a dimostrazione che nel periodo il cui fa più freddo in realtà il Sole ritorna  manifestando così la sua immortalità.
La parola Solstizio, deriva dal latino “solstitium”  e significa letteralmente “sole fermo” descrivendo il momento in cui si verifica la notte più lunga ed il giorno più corto dell’anno, immediatamente dopo la luce del giorno tornerà ad aumentare ed il buio della notte si ridurrà sempre più fino al solstizio d’estate.
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La venuta dell’Inverno, ci impone naturalmente di rallentare i ritmi e di andare dentro di noi alla riscoperta dell’essenziale.
La stagione più fredda dell’anno, in cui gli alberi sono spogli ed il gelo si fa sentire ci suggerisce un ritorno alle nostre radici e alla nostra preziosa essenza, al di là di tutte le distrazioni mentali e dell’andirivieni delle emozioni che ci portano a perdere la nostra centratura, ma che può essere ritrovata attraverso il riconoscimento e conseguentemente il radicamento nel nostro centro, rappresentato astrologicamente dal Sole di nascita.
Nell’antica Grecia la divinità che rappresentava proprio il Sole era Apollo e, come il Sole era colui che consapevole del proprio valore e della propria funzione era il depositario della luce nel mondo.
Esattamente come il Sole era considerato, nel mondo antico, egli stesso apportatore di luce, così Apollo, quale ambasciatore del Sole, era ritenuto il depositario proprio  della luce interiore.
 “Conosci te stesso” era il detto scolpito nella roccia del suo tempio a Delfi e ciò evidenzia l’importanza che Apollo aveva come simbolo della coscienza. Il dio non era inteso come il Sole fisico dei cieli; egli era colui che trasportava il Sole, conducendolo ogni giorno sul suo carro da est ad ovest. 
Il Sole fisico era lontano ed intoccabile; era l’Unico, l’essenza della stessa vita, impossibile da avvicinare o comprendere pienamente. 
La figura umana, rappresentata da Apollo, mostra come egli fosse un riflesso di qualcosa che si trova all’interno della psiche umana – un vascello o un trasportatore dell’ineffabile. Non deve sorprendere che Pitagora e Platone avessero entrambi in gran favore Apollo poiché la filosofia, nel suo significato più profondo – l’amore per la saggezza –, è collegata a questo processo di acquisizione della coscienza finalizzata al ricongiungimento con ciò che Platone chiamava le “verità eterne”.
Cosa implica questo ruolo di apportatore di luce nei termini di come interpretiamo il Sole nell’oroscopo?
 Prima di tutto esso suggerisce che il simbolo di Apollo descrive una centralità fondamentale, presente dentro di noi – un nucleo di identità o un senso di destino personale, che emerge dalla consapevolezza di noi stessi come individui e che ha il potere di dissipare le incomprensioni che derivano dall’inconsapevolezza.
Apollo è anche il cosmocratore, il centro attorno al quale ruota il sistema solare.
In questo ruolo egli è spesso ritratto, nell’arte antica, mentre regge o mostra la ruota dello zodiaco, poiché lo zodiaco è una rappresentazione dell’ellittica del percorso visibile che il Sole compie attorno alla Terra .
L’astrologia che noi abbiamo ereditato dai Greci, riflette  essenzialmente la stessa idea di un cosmo ordinato. 
Il moto ordinato del cosmo dipende da Apollo, che è veicolo delle intenzioni e dell’intelligenza della luce divina del Sole, ed è il suo principio organizzativo che tiene uniti i pianeti durante i loro percorsi. Qui, di nuovo, possiamo pervenire a molte intuizioni sulla funzione a cui il Sole assolve nell’ambito dell’Astrologia, perché questa centralità pone l’individuo al centro della sua vita e permette agli altri fattori, presenti nella carta natale, di stabilire l’uno con l’altro un rapporto di armonia. 
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Il Solstizio cade il 21 Dicembre, quando il Sole è a cavallo tra il Sagittario e il Capricorno; ed è il momento in cui dopo aver individuato i nostri desideri più profondi e “lanciato le nostre frecce” ossia individuato i nostri prossimi obiettivi; ora abbiamo bisogno di concentrazione, pianificazione ed impegno per cercare di realizzarli.
Il Sole in Capricorno infatti è un Sole dominato da Saturno, pianeta che ci parla di razionalità  e di rigore, ma anche di impegno, costanza e perseveranza, di lungimiranza e determinazione: tutte qualità utili per raggiungere i propri obiettivi. 
Saturno è altresì il pianeta della “saggezza” inteso sia come  “grande padre” che insegna il valore della responsabilità e del rispetto , sia come “guardiano delle porte” in quanto solo attraverso il superamento delle prove concede all’essere umano di evolversi. 
In astrologia umanistica infatti viene chiamato anche il signore del Karma, poiché è colui che riporta tutti nodi al pettine, certamente non per punirci, ma dandoci l’occasione di cogliere i nostri blocchi e le nostre difficoltà attraverso l’esperienza diretta, col fine di farcele comprendere a fondo e “obbligandoci” in qualche modo a guardarli in faccia. ( Per chi fosse interessato ad approfondire consiglio di leggere il mio articolo “Saturno ed il tempo della saggezza” sul mio sito “La poetica dello zodiaco”).
 
Tornando al giorno del Solstizio d’Inverno, invece, è particolarmente interessante analizzare la configurazione dei pianeti:
– IL SOLE sarà in splendido TRIGONO AD URANO posto agli ultimi gradi dell’ ARIETE e creerà una QUADRATURA con MARTE e CHIRONE CONGIUNTI nel segno dei PESCI
-MARTE formerà un bel SESTILE A PLUTONE IN CAPRICORNO
– MERCURIO E GIOVE IN SAGITTARIO saranno in splendida CONGIUNZIONE
-VENERE IN SCORPIONE si pone in TRIGONO A NETTUNO IN PESCI ed in SESTILE A SATURNO IN CAPRICORNO
I transiti planetari ci suggeriscono un desiderio di rinnovamento e di abbandono di tutto ciò che sentiamo non appartenerci più e che ci impedirebbe di proseguire il cammino verso la nostra realizzazione. 
Già da molti anni Urano in Ariete ci parla di cambiamenti, sia a livello mondiale che personale, rendendoci insofferenti ai vecchi modelli che sono divenuti obsoleti ed inducendoci a rivoluzionare quei campi della nostra vita che ci stanno troppo stretti o in cui non ci riconosciamo più. 
Urano infatti è il pianeta che effettua i tagli necessari per progredire , obbligandoci a guardare avanti  ed in questo periodo avvertiremo una spinta proprio in tal senso, anche se potrebbe non essere facile agire di conseguenza.
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Marte e Chirone in Pesci, formando una quadratura col Sole infatti ci obbligano a porre attenzione alle nostre ferite; il grande guaritore è affiancato da Marte e potrebbe farci sentire chiaramente tutta la nostra insofferenza, esortandoci a guardare in faccia ciò che ancora ci fa male; quelle ferite ancora aperte che devono essere accolte e non rifiutate, comprese ed accettate. 
E’ giusto desiderare i cambiamenti necessari alla realizzazione di una vita più felice e più consona alle nostre potenzialità, ma dobbiamo comprendere che fino a quando non avremo individuato i meccanismi inconsci celati nell’ombra legati alle nostre paure  autosabotanti, non potremmo neanche superarli.
Sto parlando delle nostre fragilità, che siamo chiamati ad accettare e ad accogliere con amore, vanno ascoltate fino in fondo per comprendere cosa hanno da dirci e non ignorate e Chirone avrà proprio la funzione di riportare alla ribalta ciò che va amorevolmente integrato nella luce.
Da questa nuova consapevolezza nascerà anche una nuova forza, conseguente alla chiarezza che avremo raggiunto e che ci porterà, grazie al bellissimo sestile di Marte con Plutone in Capricorno ad essere ancor più determinati nell’ attuare i cambiamenti che desideriamo nella nostra vita.
Plutone rappresenta l’ottava superiore di Marte, quella forza risanatrice, profonda e capace di grandi trasformazioni poiché legata all’istinto vitale, di sopravvivenza.
Chi  meglio di Plutone potevamo avere come alleato in un momento come questo?
Inoltre la splendida congiunzione di Mercurio e Giove in Sagittario è assolutamente propizia a questo tipo di  lavoro perché ci aiuta a comprendere con una visuale più ampia certe dinamiche.
Mercurio rappresenta l’ascolto mentre Giove è la visione globale, l’intuito e la parola e, se sapremo ascoltare il nostro cuore e guardare in faccia le nostre paure senza tirarci indietro, avremo una meravigliosa occasione per ampliare la nostra consapevolezza, abbracciando con più facilità la nostra totalità fatta di luci e di ombre, di potenzialità , ma anche di bisogni, di timori e di paure e anche questi vanno accolti ed amati perché fanno parte di noi.
Venere in Scorpione in trigono a Nettuno e in sestile a Saturno è una vera e propria benedizione… 
Venere come tutti sappiamo è il pianeta dell’amore e delle relazioni e nel riservato e affascinante segno dello Scorpione si esprime in tutta la sua profondità e capacità di amare con grande intensità e passione. 
Il trigono a Nettuno ci parla anche di amore universale e  di ideale che si ha dell’amore suscitando in noi sentimenti profondi in cui l’empatia ed il desiderio di amare senza condizioni saranno protagonisti.
Non dimentichiamo che Venere rappresenta l’amore in generale quindi può essere espresso nelle più diverse relazioni; può essere l’amore per il partner o per i figli, l’amore per gli animali e la natura, l’amore universale verso un mondo migliore, ma anche, cosa che spesso si dimentica, l’amore verso noi stessi e quindi sarà proprio la connessione col nostro cuore ed il desiderio di curare le nostre ferite con tenerezza ed amore, la chiave vincente a farci evolvere.
Una Venere splendida che ci fa esprimere i sentimenti più nobili e disinteressati ma che sa essere anche concreta e lungimirante grazie al bellissimo sestile con Saturno nel suo domicilio in Capricorno che saprà apportare anche la serietà e la costanza necessarie ad intraprendere un lavoro così importante e delicato come quello del riconoscimento e della guarigione delle nostre ferite.
Le domande da porsi saranno le seguenti:
– Sono in contatto con il mio centro e la mia essenza più profonda in questo momento?
– Cosa ancora mi fa soffrire, perchè rivela un bisogno profondo inascoltato? 
– Cosa vogliono farmi comprendere le emozioni scomode come la rabbia, la tristezza, la   disillusione?
– Quale parte di me ha bisogno di essere maggiormente ascoltata ed accolta amorevolmente, in primis da me stessa/o?
– Quali cambiamenti ho bisogno di attuare nella vita per sanare le mie ferite e nutrire la mia essenza?
– Qual è il mio modo di intendere l’amore e come desidero esprimerlo, ma soprattutto: mi sto concedendo abbastanza amore?
Prendiamoci tutto il tempo necessario per riflettere su queste domande e come l’Inverno che custodisce nella Terra calda ed accogliente i semi che germoglieranno a Primavera, custodiamo dentro di noi i semi dei nostri desideri più profondi, ascoltiamoci e prendiamoci cura di noi, con pazienza e costanza, senza perdere di vista i nostri obiettivi; come fa una madre che con amore e tenerezza si prende cura di ciò che gli è più caro…i semini curati e nutriti da noi stessi metteranno piano piano le radici e troveranno la forza per crescere e venire alla luce quando arriverà il loro tempo, come ci insegna la legge della Natura..
Cogliamo questa splendida opportunità , che nasce proprio nel momento del Solstizio del  Sole ed impariamo a riconoscere sempre meglio il nostro Sole interiore, quello che nonostante le difficoltà ed i momenti bui, è sempre lì, nel profondo di noi stessi, pronto ad essere nuovamente riconosciuto ed alimentato e che, se sapremo usarlo al meglio ci aiuterà a spazzare via quegli ostacoli interiori che ci impediscono di splendere come vorremmo.
Buon Solstizio a tutti, vi abbraccio.
Patrizia Flavia Quarta
Per approfondimenti e consulenze individuali  potete contattarmi sul mio sito: https://www.lapoeticadellozodiaco.com/
 o sulla mia pagina FB : Astrologia Evolutiva e Umanistica
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