Avremo il Plenilunio in Cancro, nella tarda giornata del 22 dicembre 2018 alle ore 18.50 italiane, nel segno del Cancro a 0.50°.

Questo Plenilunio ci coglie poche ore dopo il Solstizio d’inverno  del 21 dicembre 2018, e giunge al suo compimento di espansione dal ciclo lunare iniziato con il  Novilunio in Sagittario del 7 dicembre 2018.

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La Luna Piena In Cancro godrà in maniera assoluta delle caratteristiche che le sono proprie nel suo Domicilio primario, come dire che si trova a casa propria, signora indiscussa del suo regno e della dimensione morbida, femminile, acquatica e mutevole che le è consona, e può donarci la sua luce bianca per riconnetterci con la primaria forma d’accoglienza che tutti abbiamo sperimentato quando siamo venuti al mondo: l’amore incondizionato“Ogni scarrafone è bell’ a mamma soja“, energia di amore primordiale come il primo amore che abbiamo ricevuto dalla madre – donna che ci ha generato, e nel senso più ampio, si trasformerà da adulti nell’appartenenza a qualcosa di più grande di noi come madre natura, vita, ciclo di esistenza che ci accoglie e nutre ogni giorno qui nel nostro cammino. Come il caro Giacomo Leopardi (Cancro), esprime nelle sue poesie più tardive; madre natura che lenisce e ripara i nostri umani dolori e ci contiene nel suo grembo universale.

In questo Plenilunio nell’orario esatto italiano, La Luna in Cancro sarà in opposizione esatta con il Sole in Capricorno e formerà un’opposizione molto larga con Saturno nel Capricorno, che andrà a definirsi in maniera più netta nelle ore successive al Plenilunio. E’ necessario passare da un inevitabile riconoscimento dei nostri bisogni emotivi più intimi, non temendo l’eventuale affiorare di antiche cicatrici riguardanti il nostro passato famigliare, per quanto riguarda il tema del rifiuto e del distacco emotivo – tutti abbiamo desiderato più o meno vicinanza, partecipazione ed empatia da chi ci ha amato e da chi ci ama, che non potrà più essere quell’amore infantile che è o tutto o niente – o quell’amore incondizionato che ci dona una madre. Ora che si avvicina il periodo dell’anno che più riconduce al tema della radici e della famiglia, gli antichi nodi possono riaffiorare per essere contenuti e guariti.

Il Cancro è il segno che ci parla di casa, del “sentirci a casa” – la famigliarità – quella sensazione che ritroviamo nei luoghi a cui torniamo sempre, o i luoghi che abbiamo dovuto lasciare andare, il profumo di un oggetto o una stanza del ricordo immutato nel tempo, la fiaccola accesa del camino che sognano per il nostro focolare.

Dove ci sentiamo al sicuro.

O dove non ci sentiamo mai al sicuro.

Le tematiche di questo Plenilunio spingono a un riaffiorare del passato, per poter far luce sul nostro presente e far si che il passato non diventi paura e chiusura al nuovo che si presenta. Il noi adulto di adesso cerca ancora lo stesso riparo di quando era bambino, ma dovrà essere un riparo diverso e trasformato, più adulto e consapevole e con bisogni di autonomia differenti – e a questo tema ci sta spingendo la presenza di Saturno nel Capricorno: Il maestro interiore che chiede di definirci rispetto a un “fare” più ampio, per uscire da quel nido protettivo (avuto o meno), per permetterci di divenire meno dipendenti dagli altri e vulnerabili, fino a raggiungere la felicità e realizzazione che non sia più vincolata da chi si prende cura di noi.

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Solstizio d’inverno e Plenilunio in Cancro, è una scelta consapevole di trovare la via verso casa. La nostra casa d’anima.

Abbiamo tutti una sensazione di calore e pace in cui vorremmo trascorrere il periodo più intimo dell’anno, in cui le ore di luce sono sempre  meno e la notte diventa lunga, vicino al Natale – di qualsiasi credo siamo – la sua suggestione simbolica non può non riportarci a quel mondo fantastico a cui abbiamo creduto da bambini. A quel candore in cui, per alcuni brevissimo, per altri più prolungato, siamo sostati da piccini e aveva il sapore ovattato di casa, di dolci e di buono. E se non l’abbiamo avuto, è il tempo ora di crearlo per noi.

Non vergogniamoci anche se l’abbiamo scordato, dimenticato, voluto lasciare o dovuto lasciare e perdere nostro malgrado o se abbiamo ricoperto di durezza o cinismo quel manto di sogni, oppure se ci strattoniamo dicendo che per noi non conta più nulla Gesù Bambino e Babbo Natale perché siamo grandi. Ovviamente non è così per tutti, ma per chi di noi ora si sente perduto, solo e sconsolato, io dedico questa Luna nel segno del Cancro, affinché possa ritrovare nel suo presente quel senso di immutato dentro di lui che lo faccia sentire al sicuro. Che possa accendere una candela nella notte e seminare nel suo cuore questo desiderio intimo e profondo di sicurezza e calma.

L’appartenenza a sé stessi è quanto di più difficile e meraviglioso possa esistere, ci si mette mezza vita e non ne basta una, a collegarsi con il proprio Nucleo Divino, separare ciò che dovremmo essere, da ciò che siamo veramente, e ciò che siamo è semplicemente nel respiro presente. Vicini allo stato d’animo dell’Ora.

Riconnetterci con la nostra autenticità è il nostro cammino verso la via di casa, un cammino che dura tutta la vita, ma in questo Plenilunio potremo esprimere il desiderio di sentirci, ascoltarci per davvero e rispettare i nostri bisogni più intimi, qualsiasi essi siano – anche di tenere la faccia meno festosa se necessario, o di ricerca di solitudine se lo riteniamo possibile. Senza dover controllare le nostre emozioni, giudicarle e temere quello che sentiamo. Le emozioni sono il primo messaggio che giunge dal mondo interiore e sono fondamentali per riportarci al nostro centro e quel centro è la dimora dove possiamo sostare per rigenerarci. Se non torniamo più in quella casa interiore da tempo e ci siamo perduti, se abbiamo scordato cosa sentiamo nel profondo, non potremo mai sentirci pienamente in pace e aderenti a noi, ci sarà sempre qualcosa che manca. E nessuno al di fuori di noi stessi, potrà colmare questo vuoto.

Sappiamo tutti quanto è più facile essere in accordo con le emozioni di gioia, benessere, felicità e quanto invece temiamo e lottiamo contro quelle emozioni che ci fanno male e ci segnalano un dolore e una sofferenza profonda. Quanto tentiamo invano di sopprimerle, eliminarle, invece di dedicar loro una cura amorevole.

 

La notte del Solstizio d’Inverno nel giorno precedente al Plenilunio, è stata la notte più lunga dell’anno e può averci fatto avvertire un momentaneo sbilanciamento delle energie dell’Essere e dell’Avere, del polo Luminoso e dell’Ombra, del Femminile e Maschile e della polarità Cancro – Capricorno.

Le energie Cancro e Capricorno coinvolte sia adesso, che d’estate nel Solstizio del 21 giugno nel loro esatto opposto, ci riconducono a un bisogno profondo di radicamento sano e presa in esame di tutte le dipendenze malsane che non ci fanno crescere. Siamo chiamati a ricongiungerci a ciò che per noi è Essere Casa e Appartenenza, facendo pace con il nostro passato e cercando una fonte di sicurezza e sostegno interiore, che potrà Essere Casa nel mondo o nel nostro intimo, nonostante il tempo che scorre sempre e porta via ciò a cui siamo legati e deteriora la materia e ci trasforma in altro. Il Cancro infatti è il potere ciclico della rigenerazione e rinascita.

Riusciamo a trovare quello spazio vuoto, cavo e caldo, immutabile creativo, che contiene ed è contenuto, rimasto accanto a noi fino ad ora, in ogni momento?

Quello spazio non è vuoto, ma è la fonte di tutte le cose se non temessimo di attraversarlo nel buio del silenzio di quando siamo soli, o quando fluiamo davvero con ciò che sentiamo senza vergogna. Siano essi sentimenti di fragilità, rabbia impotenza, o nostalgia, amore dolcezza, se li attraversiamo muteranno e porteranno nuova vita e vitalità. Le emozioni bloccate non potranno rigenerare, ma bloccheranno le energie nuove del divenire.

Cancro: segno femminile d’acqua, governato dalla Luna, è il simbolo che ci riconduce alla prima formazione della vita, alla sua gestazione e al suo contenimento per portarci per mano a spiccare il volo autonomamente. Prenderci cura di quella parte di noi rimasta piccola e indifesa, vulnerabile e spaventata, ma senza rimanere soffocati dai legami simbiotici che creiamo in cui c’è sbilanciamento: un elemento che dà e uno che prende. Giungere al polo opposto che è l’autonomia emotiva mostratoci dal segno complementare Capricorno.

Capricorno: segno femminile di terragovernato da Saturno, è il simbolo che ci riconduce a quel naturale istinto di autonomia e costruzione delle nostre capacità individuali da portare nel mondo, permettendoci un distacco consapevole dall’infanzia e dalla dipendenza per giungere a una sana interdipendenza adulta. Senza smarrire i nostri bisogni emotivi, l’infanzia e le radici da cui proveniamo, rappresentati dal polo opposto del Cancro.

 

Tra questi due mondi ci sono nel mezzo tutte le nostre paure di non farcela a raggiungere questa presunta “autonomia”, perché temiamo di andar troppo lontano e smarrire le nostre radici – che possono essere materialmente l’infanzia, ma anche tutti quei legami famigliari disfunzionali in cui ci siamo presi cura di adulti bambini e abbiamo rinunciato alla parte bambina. Se c’è qualcosa di sbilanciato, potremo porvi luce e perdono e far si di non dover essere ancora nella privazione, provando a mutare nel nostro presente, non tanto gli altri, ma le nostre richieste e la capacità di sviluppare confini sani per poter dire di No senza provare colpa.

 

La Luna
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Il Nodo Lunare in Cancro a 26° è proprio sull’Asse dell’Ascendente nell’orario di Plenilunio italiano, ci indica la strada più che mai: la dolcezza – la cura delle cose belle – la tenerezza che possiamo rivolgere a noi stessi nel concederci anche la calma necessaria che aiuti l’emersione di questo mondo emozionale sepolto e divenire in grado di essere i genitori amorevoli di noi stessi. Sciogliere da più grandi, ciò che abbiamo trattenuto allora, e poter adesso, anche sorridere, di ciò che prematuramente abbiamo forzato, trattenuto, o che ci ha spaventato.

Una Luna in Cancro che chiede la nostra amorevolezza, un’amore incondizionato da rivolgere a noi stessi, perdonandoci e lasciandoci essere ciò che siamo, liberi di  non elemosinare amore o ruoli per farci amare, per lasciar scorrere il potere creativo e generativo lunare – che abbiamo tutti, uomini e donne.

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Siamo noi i creatori di vita e ogni istante presente ci porta a creare il nostro futuro, alleggerendo il carico del passato, ma conservando il magico senso di quelle casette inventate che costruivamo sotti i tavoli di casa, nelle scatole di cartone, o negli angoli dei boschi, dove fin da bambini abbiamo cercato il nostro nido. Facciamo in modo di ritrovarlo adesso più bello di allora.

Buona Ultimo Plenilunio del 2018,

e Buon Natale a tutti voi,

Anna Elisa Albanese

 

Vi lascio con un bellissimo pezzo di Marcel Proust che apre l’immaginazione alle stanze della nostra vita, che oltre a essere un Cancro di segno Zodiacale, ha altri pianeti in Cancro e tutti posizionati in Casa IV. Chi meglio di lui potrà condurci verso la nostra unica e speciale via di casa e le stanze della memoria?

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“Ma avevo riveduto ora l’una ora l’altra le stanze che avevo abitate nella mia vita, e finivo col ricordarle tutte nelle lunghe fantasticherie che seguivano al mio risveglio: camere invernali dove, quando siamo a letto, rannicchiamo il capo in un nido intessuto delle cose più disparate, un angolo del guanciale, l’orlo delle coperte, una cocca di scialle, la sponda del letto e un numero dei “Débats roses”, nido che poi alla fine si cementa secondo la tecnica degli uccelli, standovi appoggiati indefinitivamente; dove, quando il tempo è gelido, il piacere che si prova è di sentirsi divisi dal mondo di fuori (come la rondine marina ha il suo nido nel fondo d’un sotterraneo, nel calore della terra), e dove, mantenendosi acceso il fuoco del camino tutta la notte, si dorme in un gran mantello d’aria calda e fumosa, percorsa dai bagliori dei tizzoni che si riaccendono, una specie di impalpabile alcova, di calda caverna scavata in seno alla camera stessa, zona ardente e mobile nei suoi contorni termici , aerata da aliti che ci rinfrescano il viso, e vengono dagli angoli, dalle parti più vicine alla finestra o lontane dal focolare e diventate fredde; camere estive dove piace unirsi alla notte tepida, dove il chiaro di luna venuto a posarsi sulle imposte socchiuse getta fino al piede del letto la sua scala incantata, dove si dorme quasi all’aperto, (…) – dove uno strano e spietato specchio quadrangolare a bilico, sbandando di sbieco uno degli angoli della stanza, si apriva a forza nella dolce pienezza del mio ordinario campo visuale un posto che non vi era preveduto; – dove il mio pensiero, sforzandosi per ore e ore di estendersi, di innalzarsi per prendere l’esatta forma della stanza e giungere a riempire fino all’alto il suo imbuto gigantesco, aveva sofferto molte altre notti penose, mentre me ne stavo disteso nel letto, con gli occhi alzati, l’orecchio ansioso, la narice restia, il cuore che batteva: fino a quando l’abitudine non avesse mutato il colore delle tende, fatto tacere la pendola, insegnato la pietà allo specchio obliquo e crudele, dissimulato, se non messo in fuga interamente, l’odore della gramigna indiana, e diminuito in modo notevole l’apparente altezza del soffitto.


“La strada di Swann”, M.Proust (Sole, Mercurio, Giove, Urano in Cancro in IV Casa)

 

FONTE : https://www.sentieroastrologico.it/solstizio-dinverno-e-plenilunio-in-cancro-22-dicembre-2018-la-via-verso-casa/

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