Mi colpisce sempre un po’ questa distinzione che si fa tra il piano materiale e il piano spirituale, quasi fosse il primo da scartare e il secondo da lodare – sempre e comunque, in una distinzione netta che più che di consapevolezza mi fa pensare ad una scissione. Non sono poche le persone sensibili alle energie sottili che ho visto disprezzare e rifiutare il corpo così come molti dei bisogni e dei desideri ad esso annessi: channeler che non vivono la dimensione sessuale, maestri di yoga con grasso in eccesso e respiro corto, guaritori con marlboro rosse da 20 in tasca insomma… guaritore cura te stesso, guarda il tuo corpo fisico! ascoltalo, quanto meno prendilo in considerazione poiché è anche attraverso di esso che entriamo in contatto con il mondo circostante.

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Un mio amico qualche settimana fa mi sgridò perché stavo diventando un grande panda, e accogliendo il suo rimprovero iniziai a fare un po’ di sport. Mi resi subito conto di quanto al cambiare della percezione corporea cambiasse la percezione sottile, muovendomi tra tapis roulant e plank notai un cambiamento di struttura e di forza che diveniva una direzione maggiormente definita e un pormi in maniera più decisa e sempre (nei limiti) amorevole con chi avevo intorno. Era come se la forma del mio corpo desse un altro tipo di forma anche al mio essere all’interno e all’esterno di esso, portando nuova linfa vitale ed energia… ma perché ho iniziato parlando di corpo?

Il 4 è la cifra di questa settimana, vi siamo entrati insieme all’eclissi di Luna il 21 gennaio scorso, ed è un numero che in ebraico rappresenta la Daleth, una lettera la cui forma e la cui radice ci riporta ad una porta – chiusa o aperta che sia; mi chiedo allora mentre cammino su questa nuova settimana: “Cosa rappresenta nel quotidiano la porta? Cosa c’è al di là? A cosa si apre? e tra quali e quante realtà esiste?”.

Credo che la prima porta sia il corpo fisico attraverso cui viviamo la dimensione interna e la dimensione esterna; se il nostro corpo è sporco, alterato, stanco la nostra percezione cambia: quando siamo deboli sentiamo un minor senso di sicurezza e di forza; quando siamo ammalati ricerchiamo maggiormente l’amore e la protezione; quando diveniamo molto anziani in corrispondenza di un corpo che si debilita, si indebolisce, chiede aiuto viviamo una condizione di fragilità interna, di dipendenza profonda dal mondo circostante ed è usuale che sia così, perché la nostra stessa struttura è più debole, e ha vissuto diverse lotte e diverse sfide… se pensiamo invece alla dimensione di un adolescente che vive un’esperienza di profondo benessere corporeo, quanto sarà carico poi? il suo mondo interno diffonderà colori da ogni dove…  cavolo dai! Il corpo, davvero possiamo togliergli importanza o valore? Bé non in questa settimana o in questo anno dove le sue volontà ci richiameranno più e più volte…

La seconda porta rappresentata dal 4 io credo che sia quella che nasce dall’incontro con l’altro – con le infinite possibilità che ogni incontro ha in sé; questa porta è uno sguardo all’interno di altri mondi, e non sempre è aperta. Pensiamo ad esempio a quando vogliamo conoscere a tutti i costi un qualcuno che però in quel momento è concentrato su altro, e allora le sue spalle sono la nostra porta; o anche riflettiamo sulla struttura e il freno che ci viene dato dal mondo circostante ogni qualvolta i nostri bisogni e istinti non corrispondono a quelli esterni e proprio lì cresciamo nel nostro dato di realtà, e nella capacità di diluire gli istinti nel tempo e nelle situazioni più adatte, contenendo e incanalando con una struttura ( 4 ) energie anche potenti che ci abitano. Un’altra forma di questa porta è quella della relazione con il Padre o con il Maestro  una relazione che ci porta disciplina, insegnamenti, autorità salda. Credo che l’incontro o il mancato incontro, il freno o il via libera dato dall’altro rappresenti pienamente quello che questo numero vuol insegnarci e anche in questa sua forma ci invita all’ascolto, alla pazienza, alla tolleranza, alla misura…

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Una terza porta suggeritami dalla seconda è quella della maschera come protezione necessaria o difesa sconveniente, come gioco che espande le qualità dell’essere o come gabbia che limita e costringe parti di noi all’interno di un volto artificiale. La maschera che sia positiva o negativa, per noi o per l’altro, è un limite da rispettare e osservare con la debita distanza nel caso il detentore non voglia aprirsi a noi con il suo volto; ogni espressione di sé, ogni estensione del sé può essere vista come genuinamente vitale o come rappresentazione distorta, in ogni caso se la costruzione è stata eretta è perché ce ne era motivo, così sta a noi comprendere senza distruggere, chiedere senza risultare invadenti, essere senza sovrastare e fare violenza all’altro o a noi stessi – nel caso si parli delle nostre costruzioni e delle nostre stesse maschere.

La quarta porta è il cuore all’interno di ogni accadimento e realtà, e rappresenta ciò che permane al di là e dentro ogni cambiamento; siamo in un mese 13, un tempo in cui il cuore delle cose viene richiamato per un’accelerazione, per un’espansione che si liberi da tutti quei residui emozionali, esperienziali che non ci permettono di battere al tempo del nostro battito primordiale. Liberiamoci allora di tutte quelle responsabilità, di tutti quegli impegni, di tutte quelle relazioni, e situazioni che anziché farci risuonare ci limitano, ci costringono, tarpandoci le ali, frenandoci nella nostra espansione vitale. Andiamo a destrutturare quelle strutture che non ci permettono l’espressione, a ricalibrare gli impegni, e i doveri, e ricordiamoci ciò che realmente ci piace fare, e ciò che realmente ci da soddisfazione e gioia. Da questa dimensione entriamo nella quinta porta che ci parla di quelle realtà che ci diamo il permesso di vivere, e della forma che prende nel mondo la nostra autenticità; tutto quello che diviene materia ma che rappresenta in un certo senso l’autenticità del sé e i cinque sensi ricade qui… pensiamo alla scrittura ( il libro scritto è 4 ) , o alla bellezza dell’ascolto ( la sinfonia portata attraverso lo strumento è 4 ), al gusto ( il cibo come materia prima è 4 ) e a tutto ciò che attraverso la materia arricchisce il nostro mondo: l’odore dell’incenso ( non sarebbe possibile senza lo stecchino o la materia che ne è alla base ); il calore di un bagno caldo ( non sarebbe possibile senza l’acqua e la vasca che la contiene ); la distensione di una sessione di yoga ( senza pavimento dove andremmo? ) e così via…

La sesta porta ci parla della struttura  quotidiana, qui entriamo in contatto con le routine e gli schemi ripetitivi che mettiamo in atto alle volte per essere più tranquilli, per trovare una sicurezza nel mondo che cambia. Il lavarsi i denti subito dopo pranzo è una routine ( e come routine è 4 ); l’andare in palestra il mercoledì’, venerdì e sabato è una routine ( e come routine è 4 ); lo scegliere sempre la stessa strada per andare al lavoro è una routine… e così la struttura del 4 si delinea qui in delle costanti che ci portiamo con noi nel passare dei giorni, delle costanti che ci fanno utilizzare minori quantitativi di energia ma che alle volte ci impediscono di vedere la vita sotto un diverso punto di vista.. così durante questa settimana vi invito a provare a cambiare almeno una delle vostre abitudini quotidiane per vedere un po’ dove vi porta il cambiamento e questa novità…

La settima porta rappresenta il mondo dell’ideale – alle volte quando il 4 si sviluppa in questa dimensione rimaniamo imprigionati in strutture mentali che ci dicono come il mondo dovrebbe essere o dovrebbe andare, il 4 che vive la settima porta è un 4 perfezionista che rischia di rimanere imprigionato in doveri doveri doveri e modalità ideali di portare avanti la vita. E’ fondamentale che qui si dia ascolto al cuore, alle sensazioni, e alle emozioni per crescere delicatamente nello spirito senza i diktac della mente che pretende l’impossibile su tutto il resto. Mi raccomando in questa settimana: piuttosto che rimanere ancorati a delle sbarre illusorie della mente, uscitene fuori creando apertura lì dove automaticamente fareste nascere la chiusura più tenace… flessibilità… una parola che per il 4 e per il 7 ( come numero oltre che come porta ) è fondamentale.

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L’ottava porta rappresenta la realtà che creiamo con le nostre azioni, gli schemi di relazione, d’amore e di potere di cui siamo artefici e attori; pensiamo ad un teatro delle marionette dove mettiamo in atto battaglie, dialoghi, colpi di scena … ecco il 4 dell’8 è un teatro nel quale si inscenano le nostre vite e la cui struttura dipende dal nostro cuore, dalle nostre volontà, dalle nostre azioni.  Un consiglio per la settimana è quello di non agire di testa, ma di aspettare a muoversi per avere il tempo di ascoltare silenziosamente quelle che sono le verità e le azioni consigliate dal cuore, non c’è fretta, nel 4 ci viene richiesta la lentezza, la pacatezza, la giusta misura in una disciplina consapevole che non è chiusura o costrizione ma anzi diviene apertura rispetto a quello che dal mondo entra come aria fresca e forza vivificante. In ultimo ma non per importanza la porta nove qui il 4 vi chiede di comprendere cosa lasciarvi alla spalle, e cosa portare con voi nel viaggio che continua; la forza del 4 si esprime in questa porta come la forza di una pulizia profonda, come la tenacia e la perseveranza necessaria ad un trasloco e ad un cambio di abitudini; vi è qui un’instabilità di ciò che non fa profondamente parte di noi e che è ora si distacchi dal nostro corpo, dalla nostra quotidianità, dalla nostra vita.

In questa settimana permettiamo al nostro cuore e al nostro stesso corpo di guidarci tra le diverse muraglie che si apriranno e chiuderanno nel corso dei giorni, continuando a creare apertura attraverso il chakra del cuore e l’azione consapevole; vi ricordo di seguito le qualità del 4: disciplina, pazienza, rettitudine, perseveranza, onestà, praticità, tenacia, resistenza, buon cuore, generosità, avvedutezza, ordine, meticolosità, forza, stabilità, fede, lavoro costante. E vi invito a trovare le chiavi di quelle porte che troverete chiuse, se sentirete un richiamo profondo rispetto all’aprirle.

Un radicato e materico augurio di buona settimana,

Joele Sahel Schiavone, per consultazioni numerologiche e spirituali individuali: sahel.joele@gmail.com – Da gennaio e febbraio:

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